L'ANALISI
CREMONA: I NODI CALDI DELLA VIABILITA'
14 Aprile 2023 - 10:28
Il presidente di Confcommercio, Andrea Badioni, e Alessandro Lupi, referente della Fipe, pubblici esercizi
CREMONA - L’appello è alla ragionevolezza e al dialogo, ma senza risposte «e senza fatti», «alzeremo il livello del nostro malcontento e saremo costretti a chiedere i danni». A parlare sono il presidente provinciale di Confcommercio, Andrea Badioni, e Alessandro Lupi, referente provinciale di Fipe, pubblici esercizi. Il tema è quello delle restrizioni che scattano intorno allo stadio, e non solo, in occasione delle partite interne della Cremonese: stop alla vendita di alcolici per tutti i locali e i negozi disseminati sul percorso dal casello dell’autostrada fino alla stazione e poi parcheggi vietati e vie chiuse o a senso unico, come via Brescia. Insomma, una serie di misure adottate per «esigenze di pubblico interesse e di tutela dell’incolumità pubblica» che finiscono però per tenere lontani i clienti dei locali dalla zona dello stadio.
E Badioni e Lupi, in una conferenza stampa appositamente convocata a palazzo Vidoni ieri, alla vigilia della partita contro l’Empoli, hanno sottolineato: «Non è possibile che le esigenze di sicurezza siano le stesse in occasione di match che portano a Cremona migliaia di tifosi e, come domani (oggi, ndr) quando gioca l’Empoli, i cui sostenitori hanno comprato finora 47 biglietti (diventati 128 in serata, ndr). Noi chiediamo che le restrizioni tengano conto del calendario. Abbiamo chiesto che l’ordinanza possa essere cambiata consentendo almeno la vendita di bevande con gradazione alcolica inferiore ai 5 gradi, cioè la birra. Abbiamo fatto presente che possiamo essere di aiuto, dal momento che abbiamo delle responsabilità verso i clienti. Ma non è servito a nulla e le ordinanze vengono riproposte in copia e incolla. Grazie alla grande collaborazione e disponibilità della Cremonese abbiamo potuto mostrare gli investimenti fatti sul fronte della sicurezza. Abbiamo avuto tanti incontri con il sindaco, con l’assessore al commercio, con il questore, al Tavolo sulla sicurezza: ascolto tanto, ma — sottolinea Lupi — fatti zero».
Nei calcoli di Confcommercio sono circa una quarantina le attività interessate dalle modifiche alla viabilità e un centinaio quelle che due ora prima dell’incontro e due ore dopo non possono vendere alcolici di qualsiasi gradazione. Con un ‘colpo’ ai bilanci che va dai 10mila fino a 30mila euro di mancati incassi. Le partite, infatti, non si giocano quasi più alla domenica, con i locali chiusi, ma nelle serate infrasettimanali. E la beffa — racconta Lupi — di vedere «tifosi ospiti arrivare con le auto piene di alcolici, aprire il bagagliaio e mettersi a venderli nei parcheggi a loro riservati».
«Al Polo tecnologico — aggiungono Badioni e Lupi — lavorano 800/persone. Alle 15,30 di domani (oggi, ndr) dovranno spostare le auto per fare posto a forse 250 persone. Ci sono due parcheggi, davanti e dietro al Polo, che devono essere lasciati vuoti perché considerati una ‘zona cuscinetto’. È normale? Senza contare che anche gli sportelli della banca e di Padania Acque dovranno chiudere in anticipo. Noi non vogliamo guadagnare con le partite, ma nemmeno rimetterci. Il Comune potrebbe venirci incontro quanto meno esentando gli esercizi interessati dalla Tari o in altro modo. Sarebbe un piccolo segnale, che però non arriva». «Io — conclude Lupi, titolare del Cookies bar & lunch — non ho obbligo di chiusura del mio locale, ma lo faccio ugualmente nel caso di partite difficili. In occasione del match con l’Empoli terrò aperto, nonostante le strade chiuse».
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