L'ANALISI
23 Agosto 2023 - 10:02
CREMONA - L’andamento del mercato del lavoro nel primo semestre 2023, definito dal Centro studi Cisl sui dati del sistema Sisal, presenta questo spaccato: le proroghe sono diminuite del 1,1%, passando dalle 7.261 dello stesso periodo del 2022 a 7.183; le assunzioni sono calate del 3,1%, da 25.415 a 24.628. Stesso discorso per le cessazioni (-5,4%, da 22.669 a 21.444). Infine, le trasformazioni sono cresciute del 27,7%, portandosi da 2.419 a 3.088.
Il saldo delle assunzioni e cessazioni del primo semestre segna una crescita di 3.184 assunzioni; stesso andamento positivo se si raffronta il saldo 2023 con il 2022, che presenta una crescita degli avviamenti al lavoro pari a +16%. Il mercato del lavoro regionale riscontra un andamento simile a quello cremonese, ad eccezione per le proroghe, cresciute da 256.359 a 268.399 (+ 4,7%).
Le cessazioni sono diminuite del 2%, passando da 850.364 a 833.424; le assunzioni da 924.244 a 897.686 (- 2,9%); le trasformazioni sono cresciute del 36,4% portandosi da 79.309 a 108.140. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del I° semestre 2023 segna una crescita di 64.262 assunzioni, mentre il saldo delle assunzioni e cessazioni del 2023 rapportato al 2022 presenta una flessione del 13%, pari ad un calo di 9.618 assunzioni.
Per quanto riguarda i diversi settori del mercato del lavoro cremonese, servizi e commercio hanno avuto un saldo negativo nelle assunzioni pari al 3,1% passando da 14.097 a 13.6673. Le cessazioni sono diminuite da 14.657 a 13.763 (- 6,1%).
Il saldo fra assunzioni e cessazioni del 2023 presenta un calo di 96 assunzioni. Le costruzioni hanno visto un calo delle assunzioni pari al 5,2%, passando da 1.572 a 1.491; le cessazioni sono diminuite del 13,2% e nel 2023 sono state 1.386 rispetto alle 1.203 del 2022. Il saldo fra assunzioni e cessazioni presenta un aumento degli avviamenti pari a +288 assunzioni. L’industria ha riscontrato una calo delle assunzioni pari a 3,6%, da 6.661 a 6.420. Le cessazioni sono diminuite dell’0,5% da 5.416 a 5.387. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del 2023 presenta un aumento delle assunzioni pari a +1.033. Infine, l’agricoltura ha riscontato una diminuzione pari allo 1,3%, da 3.062 a 3.023 assunzioni. Le cessazioni sono diminuite del 10% (da 1.206 a 1.085). Il saldo fra assunzioni e cessazioni del 2023 presenta una crescita di 1.938 avviamenti. Veniamo alle tipologie contrattuali.
L’apprendistato riscontra un aumento delle assunzioni pari allo 0,5%, da 757 a 761. Le cessazioni sono passate da 567 a 520 del 2023 (- 8,3%). Le assunzioni con i contratti a tempo indeterminato sono diminuite del 3,8%, da 5.288 a 5.088. Le cessazioni sono passate da 5.288 a 5.429.
Complessivamente i contratti permanenti hanno registrato un calo delle assunzioni pari al 3,2%, da 6.045 a 5.849; le cessazioni hanno subito una riduzione del 15%, da 6.264 a 5.949. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del primo semestre 2023 segna una perdita di 100 unità.
I contratti flessibili presentano un calo delle assunzioni del 3,1%, da 19.370 a 18.779; anche le cessazioni sono diminuite del 5,5%, da 16.405 a 15.495. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del primo semestre 2023 segna un + 3.284 avviamenti. Questa la dinamica nei diversi contratti flessibili: le assunzioni con contratti di somministrazione sono passate da 4.821 a 4.819; le cessazioni sono cresciute dell’11,7% da 3.973 a 4.436.
Il saldo delle assunzioni e cessazioni segna +383 assunti. Le assunzioni nella formula dei lavori a progetto sono diminuite del 20,7%, da 227 a 180; le cessazioni sono calate da 215 a 161. Per quanto riguarda le assunzioni con i contratti a tempo determinato, sono passate da 14.322 a 13.780 (-3,8%), mentre le cessazioni sono passate da 12.217 a 10.898 (- 10,8%). Il saldo delle assunzioni e cessazioni del primo semestre 2023 segna un incremento di 2.882 avviamenti.
Secondo Dino Perboni, leader della Cisl Asse del Po, «la prima metà di quest’anno ha riscontrato ancora una crescita complessiva delle assunzioni, anche se il calo degli avviamenti è stato compensato dall’aumento delle trasformazioni, rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo andamento avviene rispetto ai contratti a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato continuano a calare. Un dato positivo è la crescita dei contratti in apprendistato, che sono forme di assunzione mirate ai giovani. Il settore con un maggior calo delle assunzioni è stato l’industria, seguita da costruzioni, servizi ed agricoltura. Per un’occupazione durevole con contratti stabili, occorre investire in infrastrutture indispensabili per il territorio cremonese, quali il raddoppio ferroviario Mn-Cr-Mi e l’autostrada Cremona-Mantova. Inoltre, gli investimenti del Pnrr sulle transazioni ‘gemelle’ quali green e digitale, così come sulla sanità, la scuola e l’inclusione sociale, nonché le politiche attive e la formazione alle nuove competenze, sono fattori fondamentali in particolare per i giovani e la crescita dell’occupazione femminile; a loro volta determinanti per affrontare le sfide di questo tempo».
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