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CREMA. IL PROGETTO DIVIDE

Gronda Nord: «Solo un inutile doppione, nessuna visione del futuro»

Italia Viva critica: «L’infrastruttura dovrebbe aprire un varco verso la Bre-Be-Mi, serve un tavolo con i Comuni»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

23 Agosto 2023 - 05:15

Gronda nord: «Solo un inutile doppione, nessuna visione del futuro»

La rotatoria che congiunge via Treviglio e la provinciale per Cremosano e Trescore con via Milano

CREMA - «Invece della tanto attesa tangenzialina, avremo una circonvallazione. Anzi, un doppione del sottopasso di via Indipendenza». Non si perde in ghirigori il Coordinamento cittadino di Italia Viva per stroncare sul nascere l’idea del sindaco Fabio Bergamaschi di realizzare il prolungamento della Gronda Nord al posto della tangenzialina, della quale si è parlato per oltre un decennio senza mai approdare a nulla.

«Il prolungamento della Gronda a nord est della città – afferma il portavoce Tiziano Guerini, che riassume la posizione del Coordinamento – con un ennesimo nuovo progetto, che non si sa da chi sia stato steso, rischia di essere ridimensionato da tangenziale a semplice circonvallazione. A parere di Italia Viva, se così fosse, questa ipotesi parrebbe rispondere a una visione miope del futuro di Crema. Perché una tangenziale non è solo viabilità, ma è una indicazione precisa del futuro assetto economico e politico della città».

guerini

Tiziano Guerini


Secondo il Coordinamento sarebbe giusto interpellare associazioni di categoria e ordini professionali. «Ma il tema riguarda anzitutto le forze politiche della città, specificatamente il consiglio comunale, che sarebbero tenute ad esprimere una visione complessiva del territorio».

Nell’attesa, Italia Viva sottolinea quali sarebbero le problematiche: «La prima è rilevare che il traffico da e per la Bergamasca rimarrebbe senza reali sbocchi, relegato ad est del fiume Serio, con un collegamento difficile per la stessa zona produttiva di Santa Maria. È il caso allora di far presente che Crema ha due direttrici fondamentali per la propria apertura al territorio regionale: quella est-ovest con la Paullese verso Milano e verso Brescia e la direttrice nord-sud verso Bergamo e Piacenza. Si perderebbe una occasione storica se la nuova infrastruttura a nord-est non aprisse un varco importante verso l’autostrada Bre-Be-Mi e verso la stessa Pedemontana».

Italia Viva sospende il giudizio, in attesa di vedere quale sarà il nuovo tracciato proposto: «Sperando che non si riduca ad essere un doppione del sottopasso di via Indipendenza o la riproposizione di un percorso già bocciato, perché di fatto isola ancor di più le frazioni di Santa Maria e di Santo Stefano. Quello che ci preoccupa maggiormente è la mancata visione di ciò che si vuole o non si vuole per la nostra città: una città aperta che voglia giocare un ruolo da protagonista che certamente non potrà mai essere risolto con una semplice e banale circonvallazione».

A parere di Italia Viva, se così fosse, questo progetto non gioverebbe al futuro di Crema. «Come per altre scelte – prosegue il Coordinamento – anche per questa siamo ancora e sempre più di fronte a carenza di visione, di obiettivo e di metodo. Chiudersi nella logica e nella ragione ultima di un Pgt sostanzialmente superato dall’avvento della Bre-Be-Mi non aiuta la città ed il territorio ad essere concretamente competitivi rispetto al futuro del proprio sviluppo».

In chiusura, un invito: «Diventa indispensabile introdurre un tavolo di discussione che coinvolga anche l’amministrazione provinciale, nonché i Comuni di Cremosano, Campagnola, Casaletto Vaprio, Capralba, Pieranica e Quintano, sulla grande viabilità e sui collegamenti dell’area di nord-est, che preveda un’ipotesi di accordo di programma per un tracciato posto più a nord rispetto a quello della previsione del Pgt attuale, che sappia al meglio coniugare le esigenze di un asse di collegamento intercomunale con i flussi di traffico diretti verso il nord della Lombardia e sui grandi bacini lombardi».

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