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FLUSSI DI MIGRANTI. LA POLEMICA

Accolti 1.200 stranieri: Cremona «scoppia

Sindaco e maggioranza contro il Governo: «Slogan finiti, mancano le proposte»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

21 Agosto 2023 - 18:10

Accolti 1.200 stranieri: Cremona «scoppia

CREMONA - Il 2023 si conferma un anno molto difficile in tema di flussi migratori dal Nord Africa ed è polemica tra sindaci e Governo Meloni.

I numeri diffusi dal Viminale raccontano che dal primo gennaio sono sbarcati in Italia 102.973 migranti: il dato è più che doppio se paragonato a quello dello scorso anno, triplo se confrontato con quello di due anni fa.

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Il prefetto Corrado Conforto Galli


Presso i Cas – Centri di accoglienza straordinari - attivati dalla Prefettura di Cremona guidata dal prefetto, Corrado Conforto Galli, su tutto il territorio provinciale, sono ospitati 850 stranieri richiedenti protezione internazionale. A cui si aggiungono 325 minori in carico al Comune di Cremona.

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Il sindaco Gianluca Galimberti

Sul tema flussi migratori, due giorni fa, su Facebook è intervenuto il sindaco, Gianluca Galimberti, per denunciare che «anche a Cremona la situazione è ormai insostenibile con circa 325 minori stranieri e poi ci sono gli adulti».

Poi, l’affondo: «I flussi migratori (che ci sono e ci saranno sempre) non si gestiscono millantando blocchi navali e porti chiusi, esaltando i rimpatri che non ci sono o accusando le Ong, perché i flussi continuano fortissimi, anche più di prima. E non si gestiscono neppure chiudendo gli occhi di fronte alle realtà: molte città, come la nostra, non possono accogliere altre persone. Lo dicono i sindaci di ogni appartenenza politica. Lo dicono i gestori dell’accoglienza. Lo dicono i tantissimi migranti che dopo anni di sacrifici e impegno sono riusciti a ricostruirsi una vita e ora, lavorando, contribuiscono alla pensione di tanti italiani e con i loro figli a mantenere aperte le nostre scuole che soffrono il calo demografico». Il sindaco Galimberti rilancia: «Possibile che non riusciamo a trovare una soluzione umana e sostenibile al tema dell’immigrazione?».

Tema «complesso» quello dell’immigrazione «e qualsiasi semplificazione è sbagliata e soprattutto non risolve nulla». Galimberti dice «basta» con il «trattare l’immigrazione come una emergenza». Piuttosto, «serve una legge, una legge seria che disponga flussi di ingresso legali, corridoi umanitari, un sistema di accoglienza rapido e rigoroso e capace di costruire percorsi di integrazione per chi arriva, per chi ha diritto d’asilo e per i minori. Un sistema di permesso serio che non ‘generi’ clandestini, accordi con i paesi dell’Africa e una missione di salvataggio in mare europea».

Da Cremona sferrano un attacco al Governo Meloni anche i capigruppo di maggioranza Roberto Poli (Pd), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città- Cremona Attiva) e Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona). In occasione del prossimo consiglio comunale, presenteranno un ordine del giorno. Perché sul tema dei flussi migratori «mancano le proposte e gli slogan sono finiti».

E perché «considerata la propaganda e la demagogia che ha caratterizzato da sempre la destra ora al Governo, è chiara ed evidente l’incapacità a gestire una situazione ormai fuori controllo che si riversa nei territori. Le politiche migratorie del Governo Meloni sono fallimentari oltre che lesive dei diritti umani».

Per Poli, Manfredini e Pasquetti , «la continua propaganda elettorale e gli slogan a nulla servono di fronte ad una situazione complessa come quella dei flussi migratori, che vede i Comuni, le Prefetture, la società civile far fronte ad una situazione straordinaria, senza un piano adeguato che non preveda la sola assegnazione a livello regionale di quota parte delle persone che arrivano e la ricerca di soluzioni alloggiative d’emergenza».

I capigruppo denunciano che «a peggiorare la situazione è stata l’indicazione della circolare ministeriale del 7 agosto». È la circolare «che chiede alle Prefetture lo stop immediato degli interventi per coloro che sono riconosciuti titolari di protezione internazionale e speciale, senza aspettare il rilascio del permesso di soggiorno e senza provvedere al loro trasferimento nel Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione, con l’effetto che tante persone saranno in strada». Non solo.

«Oltre all’accoglienza sempre più critica per gli adulti, nulla è stato predisposto per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Per alcuni Comuni e anche per Cremona vi è un numero esorbitante e insostenibile di minori non accompagnati, spesso portatori di situazioni molto complesse anche sul piano psichico. Ad oggi sono circa 325 i minori in carico al Comune di Cremona».

Poli, Manfredini e Pasquetti accusano il Governo di essere «in pieno stato confusionale, prigioniero delle proprie contraddizioni, ovviamente incapace di rispondere al suo elettorato che aveva ammaliato facendo presagire miracolistiche soluzioni».

Del decreto Cutro dicono: «Una misura adottata dal Governo Meloni che ha solo peggiorato la situazione, mettendo ulteriormente in difficoltà il sistema di accoglienza».

In consiglio comunale, la maggioranza chiederà al Governo «la riforma della Bossi-Fini con la definizione di meccanismi di ingresso diversi per motivi di lavoro; percorsi strutturati di integrazione per minori non accompagnati e adulti con diritto d’asilo con l’ampliamento dei posti del Sistema di Accoglienza e Integrazione-SAI; interlocuzione e accordi con i paesi d’origine nell’ottica della cooperazione allo sviluppo; ricerca di una strategia condivisa con l’Europa per una gestione unitaria dei fenomeni migratori». 

IN CARICO AL COMUNE 325 RAGAZZI

Sono 325 i minori stranieri attualmente in carico al Comune, con un’impennata nelle ultime due settimane: oltre agli arrivi spontanei, circa una decina, si sono aggiunti ulteriori 20 attraverso un sistema redistributivo regionale. Quindi complessivamente 30 in soli 15 giorni.

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L'assessore Rosita Viola

Ma le criticità relative all’assistenza dei giovani richiedenti asilo non sono un problema nuovo e lo sa bene l’assessore alle Politiche Sociali, Rosita Viola: «A fronte di un sistema di accoglienza comunale che prevede 113 posti, dobbiamo reperire molte altre soluzioni con le difficoltà che ne conseguono – spiega –. E da qualche tempo questo significa trovare alloggi anche fuori provincia. Così ci sono minori che restano comunque in carico al Comune di Cremona, ma magari si trovano a Udine. Va da sé che seguire il percorso di ragazzi che sono così lontano non è semplice. Poi si apre un’altra questione, che anche in questo caso abbiamo già segnalato: la carenza di tutori legali volontari, visto che ogni ragazzo deve essere affidato ad uno di essi e viste le condizioni in cui devono operare fra spostamenti, udienze e altro».

L’80% dei minori che arriva a Cremona lo fa volontariamente, spesso tramite il passaparola di connazionali e con la vicinanza di Milano a favorire il flusso. Che, spiega Viola, riguarda prevalentemente i giovani di nazionalità egiziana (fra l’altro quasi tutti provenienti dalla stessa città, Fayoum) e a seguire kosovari. «Serve un piano di accoglienza meglio strutturato – ribadisce Viola – ed è fondamentale affrontare la questione non in modo emergenziale. Cremona lo dice da anni». Secondo il Comune va affrontato diversamente anche il percorso che segue al compimento dei 18 anni: «La maggior parte rinuncia al corso di formazione offerto». E da lì, il rischio concreto è quello di perdere questi giovani. (E.CAL)

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