L'ANALISI
20 Agosto 2023 - 05:15
Palazzo Lombardia
CREMONA - È il direttore generale dell’Asst di Cremona, Giuseppe Rossi, il migliore del terzetto ‘cremonese’ con un punteggio di 88 centesimi. A pochi mesi dalla scadenza del mandato dei manager della sanità lombarda, fissata al 31 dicembre, sono arrivate, infatti, da Regione Lombardia, le annuali pagelle di valutazione delle prestazioni dei direttori generali delle Asst, le aziende sociosanitarie territoriali, e delle Ats, le Agenzie di tutela della salute. I nostri si collocano nella parte medio-bassa della classifica: dopo Rossi, segue Ida Ramponi (Crema) con 87 punti, mentre Salvatore Mannino, con una 'pagella' di 86 è al quint’ultimo posto fra i 36 direttori generali esaminati. Nessun manager quest’anno ha ottenuto il punteggio massimo.
I voti alti non sono solo motivo di orgoglio, ma costituiscono una base per l’erogazione degli incentivi: alla valutazione massima corrisponde un assegno pari al 20% lordo dello stipendio. Tuttavia non si sa ancora quanto percepiranno di incentivo i tre manager cremonesi. Saranno apposite delibere aziendali a rendere pubblici gli importi stanziati.
A tenere bassi i voti dei manager cremonesi, ma anche quelli di tutti i manager lombardi sono state soprattutto le liste di attesa. Mentre Rossi ha potuto mettere in campo il progetto relativo alla costruzione del nuovo ospedale. Proprio per seguire questa partita Rossi sarebbe intenzionato a restare al suo posto per almeno un altro anno.
La valutazione, infatti, si basa sul raggiungimento (o meno) di alcuni obiettivi fissati dalla Regione. In particolare: raggiungimento dei target previsti per il contenimento delle liste d’attesa e garanzia dei Lea (Peso 20); raggiungimento dei target previsti dal Piano vaccinazione Covid 19 (peso 20); raggiungimento dei target previsti dal Piano vaccinazioni antinfluenzale (peso 20); rispetto rigoroso del cronoprogramma degli interventi di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico (peso 15); piano di potenziamento dell’erogazione di prestazioni di Assistenza domiciliare integrata secondo i target individuati dalla Dg Welfare (peso 10); coinvolgimento dei medici di medicina generale e pediatri nella formulazione del piano di potenziamento delle strutture territoriali (peso 10); presidio dei processi di integrazione tra la programmazione sociale e sociosanitaria (peso 5); adozione di un piano di potenziamento delle strutture territoriali in attuazione del Pnrr da presentare nei tempi indicati dalla Dg Welfare (obiettivo prioritario); rispetto dei tempi di pagamento; corretta applicazione delle norme anticorruzione.
Per quanto riguarda i tempi di attesa, una rilevazione del 6 luglio 2022 aveva verificato che all’ospedale Maggiore ci volevano in media 105 giorni per poter fare una colonscopia, 93 per una Egd (Esofagogastroduenoscopia), 50 per una elettromiografia (Emg), 42 per una prima visita ortopedica e 39 per una prima visita dermatologica. Un anno dopo, il primo luglio 2023, la situazione è di 105 giorni per la colonscopia, 15 per la Egd, 91 per l’Emg (64 per un elettrocardiogramma), 31 per una prima visita ortopedica e 28 per la dermatologica. Ma per una prima visita diabetologica ora ci vogliono 68 giorni e 64 per una cardiologica. Il tempo di attesa più lungo è per l’eco(color)doppler dei t
Una pagella che rispecchia l’ottimo lavoro fatto. La Regione ha assegnato il punteggio di 91 centesimi a Mara Azzi, direttore generale dell’Asst di Mantova. La manager di Viadana entra così nella Top Ten (è al sesto posto) dei dirigenti sanitari della Lombardia.
Un riconoscimento al lavoro di una professionista che unisce due competenze ben precise: quella amministrativa e quella territoriale. Conoscenze che le hanno permesso di prendere le redini del nuovo distretto socio sanitario dell’Oglio Po (che comprende Viadanese e Casalasco) e fortemente voluto dai sindaci della zona per una maggior autonomia rispetto a Cremona e Mantova. In tanti se la ricordano al consiglio comunale di Casalmaggiore quando in un’ora presentò obbiettivi, linee guida e progetti del nuovo distretto. Visione globale e concretezza anche sui particolari furono i punti di forza di quella relazione.
L’8 ottobre del 2021, quando diventò direttore generale dell’Asst di Mantova — dopo numerosi e prestigiosi incarichi nella sanità lombarda — la Azzi disse: «Si parte da quello che già c’è, dalle eccellenze. Cominciamo con il confronto all’interno e all’esterno dell’ospedale. La provincia di Mantova merita una rete sanitaria e socio sanitaria importante, da valorizzare e riorganizzare, grazie anche agli investimenti che il Pnrr ci permette di portare sul territorio» per «rispondere al bisogno dei cittadini, che devono continuare a stare bene, al di là della pandemia».
Intenti che da quel giorno la Azzi sta mettendo in pratica. L’ultimo esempio è il rilancio dell’ospedale di Bozzolo (che interessa anche il territorio cremonese-casalasco) come centro di eccellenza per la riabilitazione. Una struttura sull’orlo della chiusura, che ha ripreso invece un ruolo ben preciso al servizio del territorio e dei pazienti. (F.G.)
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