L'ANALISI
19 Agosto 2023 - 05:20
CASALMAGGIORE - Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’impalcatura interna necessaria per i lavori di restauro e miglioramento sismico della cupola e della lanterna del duomo di Santo Stefano. Dopo le operazioni preliminari avviate il 7 agosto, con il trasferimento dei banchi e l'installazione di una pavimentazione provvisoria per proteggere l’area di lavoro e il posizionamento delle transenne che delimitano l’area di cantiere, è proprio il ponteggio a catturare l'attenzione: una struttura che non solo sorreggerà gli artigiani, ma anche un ascensore che potrebbe prossimamente portare i visitatori in cima, con una vista panoramica mozzafiato. Ad allestire il ponteggio sono gli operai di una ditta mantovana, mentre casalasca è l’impresa appaltatrice del restauro.
L’intervento è da 400mila euro, finanziato per metà dall'8 per mille alla Chiesa cattolica, ed è svolto sotto la guida della Soprintendenza di Mantova. Elisa Mezzadri e Stefano Busi sono i progettisti, mentre per le opere strutturali, Lorenzo Giuriani guida il cammino. Ad assicurare la sicurezza è Alessandro Formis.
La sfida dell'opera è notevole: finestre e serramenti della lanterna e del tamburo della cupola devono essere restaurati e rimessi a nuovo, in seguito ai danni causati dal terremoto del 2012. La fine dei lavori è prevista per il 31 dicembre. Solo l’allestimento del ponteggio richiederà ancora un mese di lavoro.
«Le opere del ponteggio si dovrebbero concludere tra il 20 e il 30 settembre — spiega Busi —. L’ascensore sarà collocato solo verso la fine e devo dire che sono molto curioso anch’io di salirci perché la visione da quell’altezza di persona non è come vedere attraverso le riprese di un drone. I lavori di sistemazione inizieranno a ottobre. Bisognerà salire, prendere le misure, far fare i pezzi delle ‘armature’ su misura. L’inizio sarà probabilmente un po’ lento».
Il finanziamento dell’opera — da 400mila euro con l'8 per mille della Conferenza Episcopale Italiana che copre il 50 per cento dei costi — ha richiesto anche con un significativo contributo della parrocchia. Ecco perché la chiamata alla solidarietà da parte della comunità è più valida che mai: questo restauro va oltre il contesto religioso e diventa un impegno collettivo per preservare un patrimonio che appartiene a tutti.
«Il duomo — ricorda la pagina Facebook delle parrocchie — è immagine di Casalmaggiore, per questo teniamoci anche dal punto di vista economico».
Un invito ad abbracciare un simbolo della città. Con la previsione di lavori che si protrarranno fino alla fine del 2023, il Duomo vivrà una fase di trasformazione. Le messe feriali trovano ospitalità nella cripta fino al prossimo anno, mentre le cerimonie vespertine del sabato e le messe domenicali continueranno a risuonare all'interno dell'edificio principale.
Il duomo di Santo Stefano si presenta come un cantiere maestoso, una testimonianza di impegno per la conservazione di un importante monumento cittadino. E mentre questi lavori cruciali procedono, già si profila all'orizzonte il secondo lotto delle opere: un ambizioso progetto per la sistemazione del manto di copertura dell'abside. «Stiamo ultimando il progetto in attesa di presentarlo all’ufficio bandi della Cei — spiega Busi —. Se tutto andrà bene, inizieremo questa parte a primavera 2024».
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