L'ANALISI
17 Agosto 2023 - 05:14
La piazza gremita di persone alla Fest’Avis
CORTE DE' CORTESI - Che venisse promossa a pieni voti anche l’edizione 2023 di Fest’Avis nessuno aveva dubbi, perché qui dietro ai fornelli ci sanno fare. Lo dimostrano i complimenti ai donatori degli avventori, cremonesi e della Bassa bresciana, che tra venerdì e martedì sono arrivati a frotte. Quello che invece i volontari non si aspettavano sono state le lamentele e le critiche, talvolta ingenerose, ricevute anche via social, perché a due passi dalla balera in piazza mancavano le sedie.
Dunque tanti spettatori, a cominciare da quelli che non sono venuti a gustare gli ottimi piatti del menù, ma solo ad ascoltare la musica delle orchestre (e magari nel cestino delle offerte hanno buttato solo qualche centesimo), sono rimasti in piedi.
I donatori, però, non ci stanno e su facebook hanno pubblicato la giustificazione ufficiale che li assolve con formula piena, perché la ‘sparizione’ delle sedie dipende dalle classiche ragioni di sicurezza.
«Gli organizzatori della festa dell’Avis – riporta il comunicato – viste le numerose lamentele, precisano che il motivo per il quale non sono state esposte le sedie è che la commissione, purtroppo, non le ha ritenute a norma di legge. Ci teniamo anche a sottolineare che i responsabili rischiano il penale, pertanto ci siamo dovuti adeguare alle prescrizioni imposte».
«Il problema delle sedie – spiegano il presidente Libero Guindani e la sua vice Romina Baggi – è nato dal fatto che non le avevamo a norma, non è che non si possono mettere e quindi ce le hanno fatte togliere. L’anno prossimo speriamo di trovare quelle in regola; mancavano anche l’anno scorso, ma nel 2022 non avevamo neppure la pista, era solo ascolto, perché il problema nasce per chi viene solo a ballare, quelli che vengono a cena hanno il posto a sedere perchè lo prenotano. Le regole dicono che intorno alla pista deve esserci lo spazio necessario per garantire alle persone le vie di fuga e quindi abbiamo dovuto togliere le sedie perchè noi avevamo le poltroncine. La gente parla perché non sa cosa c’è dietro alle scelte, ma non pensiamo proprio di essere disorganizzati, anche perché il bilancio è stato molto positivo, ci è stato detto che siamo efficientissimi; accettiamo le critiche se sono costruttive, ma sparare sulla Croce Rossa senza motivo non è giusto».
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