L'ANALISI
14 Agosto 2023 - 05:20
Visitatori al Museo Civico Ala Ponzone
CREMONA - L’arte è un linguaggio internazionale, ma non al museo civico Ala Ponzone per cui le didascalie esplicative delle opere appaiono esclusivamente scritte in italiano. E questo in barba alla vocazione turistica della città della liuteria che cerca con sempre maggiore determinazione di presentarsi sul mercato internazionale.
A segnalare questa autarchia linguistica e informativa è il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Cremona, Alessandro Zagni. «L’amara scoperta è pervenuta dalla segnalazione di un gruppo organizzato di turisti stranieri in visita nella nostra città: sono rimasti affascinati dalla bellezza di Cremona ma si sono trovati perplessi, non potendo comprendere le opere esposte al Civico che, ricordiamolo, è la principale attrazione del sistema museale che fa capo al Comune. Solo Le Stanze per la Musica, la collezione storica di strumenti di Carlo Alberto Carutti è descritta anche in inglese, tutto il resto nulla».
«Non volevamo crederci, tutti i musei del mondo ormai riportano cartelli multilingue (almeno l’inglese oltre alla lingua del posto) e Cremona è ferma all’italiano — prosegue —: come possiamo pensare di diventare attrattivi per i turisti stranieri, e competere con le altre città d’arte, se non offriamo nemmeno questi servizi basilari? Che offerta presenta la città alle persone che scelgono di visitare Cremona, anche in queste vacanze estive? Già ci eravamo stupiti quando l’Assessore al Turismo ci aveva spiegato in Consiglio Comunale che avrebbero impiegato gli introiti della tassa di soggiorno per far realizzare e stampare delle mappe cartacee della città da distribuire, quando ormai tutto il mondo si muove nelle città usando le mappe degli smartphone. Ora la scoperta che al Museo ci sono spiegazioni solo in Italiano».
E prosegue Zagni, anticipando che la battaglia politica della ripresa d’autunno, avrà il turismo e i suoi investimenti come argomenti di discussione: «A questo punto, alla ripresa dei lavori consiliari, con il gruppo Fratelli d’Italia presenteremo una interrogazione per chiedere quanto è stato incassato fino ad oggi con la tassa di soggiorno, come sono stati impiegati i fondi, e solleciteremo affinché una parte delle risorse venga utilizzata per realizzare le descrizioni multilingue delle opere museali. Cremona è bellissima, ma per diventare davvero più attrattiva deve partire da una promozione adeguata e da una offerta di servizi minimi che i turisti richiedono. Inutile altrimenti riempirsi la bocca con obiettivi di internazionalizzazione, per poi perdersi in un bicchiere d’acqua in questo modo».
La polemica politica agostana è servita: Cremona città che guarda al mondo non tiene conto di chi viene in città per visitare le sue bellezze artistiche e non conosce l’italiano. Una mancanza che c’è da immaginare sarà cavalcata alla ripresa delle attività politiche e che costituirà un’arma di polemica politica destinata ad aprire la lunga campagna elettorale che il prossimo anno poterà al rinnovo delle cariche amministrative. Cremona città turistica di strada deve ancora farne molta, si intuisce dalle osservazioni mosse da Alessandro Zagni. La bellezza del San Francesco di Caravaggio e dell’Arcimboldi rischiano di essere ignorati dai più, soprattutto stranieri. Ma è anche vero che la presenza delle due opere nelle collezioni civiche non è così ben evidnete. È infatti di qualche settimana fa il commento di una coppia di visitatori romani che incontrati all’uscita della pinacoteca hanno detto: «Ma voi avere un Caravaggio. Dovreste pubblicizzarlo meglio. Noi siamo venuti proprio per questo». Un suggerimento di cui tener conto.
La replica dell’assessore alla Cultura Luca Burgazzi non si è fatta attendere ed è arrivata via Facebook: «Non so che museo abbiano visto i consiglieri di Fratelli d’Italia. Ma il museo civico di Cremona dispone di un’applicazione multilingue che permette la visita anche per il turista straniero. Capisco la polemica agostana, ma cerchiamo almeno di essere aderenti alla realtà».
Raggiunto telefonicamente Burgazzi rincara la dose: «È almeno dal 2015 che esiste l’app del museo civico, facilmente scaricabile — dice —. I visitatori hanno la possibilità di accedere alla descrizione delle singole sale in inglese. Questo accade in tutti i musei del mondo, ormai le app sono il modo per fruire in maniera autonoma e personalizzata le collezioni museali. Comunque sia stiamo lavorando per implementare le informazioni anche sul sito, recentemente rinnovato. Inseriremo i Qr-Code per le spiegazioni delle singole opere e per avere dettagli sulle sale».
E per ribattere alla critica con i fatti, l’assessore ci tiene a sottolineare: «Le visite guidate serali stanno andando alla grande e sono sempre tutte esaurite. La novità di quest’estate è stata colta al volo dai turisti e da tanti cremonesi. Credo che sia un segnale importante per continuare a credere nelle potenzialità dei nostri musei».
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