L'ANALISI
10 Agosto 2023 - 18:25
I piloni del sovrappasso
CREMONA - Partiti i lavori per rimettere in sesto i piloni del cavalcavia della tangenziale all’altezza dell’intersezione con via Bergamo. Oggetto di verifiche e test che si erano intensificati all’indomani della tragedia del ponte Morandi (per la presenza di parti dell’armatura in ferro a vista e arrugginite) i piloni e il complesso della struttura erano risultati del tutto sicuri, ma era stato comunque varato l’iter per un intervento di recupero che prevede la copertura con materiali ad hoc delle parti che i tecnici definiscono «ammalorate».
L’intervento avrà un basso impatto sulla viabilità, come ha confermato nelle scorse ore l’assessore comunale alla Mobilità, Simona Pasquali, che segue in prima battuta questa partita. Un piano di interventi molto ampio, quello che riguarda la tangenziale.
Il primo step previsto dal piano di messa in sicurezza era la fresatura e la riasfaltatura del piano stradale del sovrappasso, svolto in notturna per velocizzare i lavori e per ridurre al minimo l’impatto sulla circolazione. Poi si è passati ai giunti.
«L’asfaltatura e il ripristino dei giunti – spiegava lo scorso luglio Annalisa Bonini, responsabile della Direzione Tecnica di Aem – fanno parte delle attività prodromiche, cui poi seguirà la demolizione e il rifacimento della parte inferiore del sovrappasso. Per quanto riguarda il termine dei lavori nella loro interezza, credo sia verosimile parlare della fine di novembre».
In occasione dell’ultimo sopralluogo in tangenziale, in zona lavori, era presente lo stesso sindaco, Gianluca Galimberti, accompagnato dall’assessore Pasquali, in compagnia del dirigente del settore Programmazione, Progettazione e Manutenzione, Giovanni Donadio, e di Paolo Rubini, direttore dei lavori per conto di CentroPadane. I piloni da tempo portano i segni di un degrado evidente ma l’assessore Pasquali, anche in quella sede, aveva chiarito che «non c’è nulla di cui preoccuparsi, allo stato attuale non c’è niente che mini la tenuta della struttura».
Una rassicurazione giunta anche da Rubini: «Gli interventi non riguarderanno parti strutturali fondamentali, che attualmente non riportano segni di ammaloramento. Il lavoro si concentrerà sul ripristino dei copriferro, ovvero della parte di protezione delle armature contro gli agenti climatici e l’inquinamento».
Lavori necessari sia ora che in prospettiva: «Con la rimozione e la ricostruzione delle parti ammalorate si andrà ad allungare la vita utile del ponte di almeno venti o trent’anni, scaduti i quali sarà poi necessario intervenire nuovamente». Un intervento complesso e che richiederà alcuni mesi.
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