L'ANALISI
08 Agosto 2023 - 10:22
CINGIA DE' BOTTI - Residenti-baristi alla Fondazione Elisabetta Germani. Al BarLume, la piazza virtuale dell’ente cingese di proprietà della Diocesi, si è svolta l’inaugurazione di ‘Ti illuminiamo noi’, il bar gestito dai residenti della RSD Bonomelli.
«Sono pronta ma anche molto emozionata!», diceva all'esordio nel nuovo incarico Silvana, che insieme a Carla si occupa della cassa. «Vogliamo rendere questo luogo ancora più accogliente e familiare per tutti i residenti della Fondazione e i loro parenti. Speriamo che il bar diventi un punto di incontro e di svago per tutti loro».
Massimo è il cameriere del bar: «Farò del mio meglio», dice, mentre Patrizia e Fausto stanno dietro al bancone: «Questo progetto è una bella opportunità. Ci dà la possibilità di essere attivi e protagonisti. Speriamo che il nostro impegno possa trasmettere gioia e positività a tutti coloro che ci visiteranno».
«È un giorno molto importante perché finalmente si avvia un importante progetto all’interno del BarLume, nato come luogo di relazione. Anche in questo pomeriggio i protagonisti sono proprio i nostri residenti», ha commentato il presidente Enrico Marsella.
Il progetto ‘Ti illuminiamo noi’ nasce da un’idea di Veronica Ragusa, terapista occupazionale delle cure intermedi di Fondazione, e di Laura Gobbi e Luca Della Valle (coordinatori delle equipe della RSD) che insieme a Silvana, Carla, Patrizia, Massimo e Fausto, residenti della RSD Bonomelli, hanno aperto un vero e proprio bar dedicato a tutti i residenti della Fondazione e ai loro caregiver.
Il direttore generale Ivan Scaratti e il direttore sanitario Isabella Salimbeni hanno aggiunto: «Oggi ha preso avvio il progetto di inclusione sociale denominato ‘Ti illuminiamo noi’ per favorire l’esercizio delle autonomie sociali e di vita quotidiana dei residenti coinvolti, in modo da rendere questi ultimi protagonisti di una attività, di un lavoro, che li gratifichi e che li motivi e rinforzi in loro l’autostima. Con tale esperienza i protagonisti possono sperimentare una attività che simuli la dimensione lavorativa. Questo progetto fa parte dei numerosi progetti già avviati all’interno della RSD finalizzati a implementare una visione di residenza aperta al territorio ed alla vita di comunità, che consenta ad ogni residente, in base alle proprie aspirazioni e possibilità, a portare avanti con auto-determinazione il proprio percorso esistenziale».
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