L'ANALISI
05 Agosto 2023 - 18:54
CREMONA - E adesso ci si mette anche il maltempo. Già perché stavolta, sono stati i rami caduti sui binari tra Bagnolo Mella e Manerbio, nel Bresciano, a «remare contro» i pendolari del mare questa mattina in stazione per salire sulla Freccia della Versilia. A Cremona, il treno è arrivato in stazione con un’ora di ritardo. E c’è chi ha abbandonato l’idea di raggiungere la Versilia in treno optando per l’auto, nonostante il biglietto già pagato.
E’ accaduto, ad esempio, ai genitori di Daniela Belloni che la mattina su Facebook ha dato l’annuncio: «La Freccia della Versilia a Cremona è in ritardo di un’ora!!!», per poi sferrare un durissimo attacco social. «Una vergogna! I miei dopo aver aspettato inutilmente e pagati i biglietti, sono partiti in automobile. Partenze intelligenti nei giorni di bollino nero. Peccato che ad essere poco intelligenti sono i servizi offerti». I like e i commenti: da «meno male che è una freccia» a «con i treni vecchi che hanno messo, quando arrivi al mare toccata e fuga» e «infatti non si chiama ‘la freccia di Cremona».
Non c’è pace, quindi, per i «pendolari del mare» anche nel quarto sabato dalla riattivazione della Freccia. L’esordio il 15 luglio, un debutto con beffa, da dimenticare. Mezz’ora di ritardo all’andata, soprattutto un incubo il ritorno. Arrivo previsto a Cremona alle 21.24, ma la Freccia si era bloccata a Fornovo di Taro, sull’appennino parmense. Il motivo? Un ‘disguido’ tra Trenord e Trenitalia Toscana. Mancavano i macchinisti. L’equipaggio di Trenitalia Toscana era pronto per il cambio a Fornovo, mentre quello di Trenord attendeva a Fidenza: per due domeniche ha accumulato ritardi: 162 muniti accumulati il 23 luglio, 100 una settimana dopo.
Trenord aveva spiegato che in entrambi i casi i treni erano guasti, che si era dovuto rimpiazzarli. Da qui i ritardi. Erano seguite e scuse per i disagi creati ai pendolari. Stavolta, il maltempo ci ha messo lo zampino, come ha spiegato Trenord. Tutta colpa dei rami caduti sulla linea ferroviaria con le inevitabili ripercussioni: circolazione interrotta.
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