L'ANALISI
03 Agosto 2023 - 17:44
CREMA - Non alzano la voce, ma tirano le orecchie agli organizzatori dell’incontro, nella fattispecie la Provincia. I sindacati unitari lamentano il mancato invito al vertice di mercoledì mattina a Cremona con l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi sul tema della viabilità, in particolare sul raddoppio del ponte di Spino lungo la Paulese e sul prolungamento della Gronda nord di Crema.
«Temi che ci vedono condividere la realizzazione di queste importantissime opere per la viabilità e lo sviluppo del territorio — sottolineano i tre segretari provinciali Elena Curci (Cgil), Dino Perboni (Cisl Asse del Po) e Fabio Caparelli (Uil Cremona-Mantova) —: ci avrebbe fatto molto piacere partecipare alla riunione, anche alla luce della nostra presenza al Tavolo della competitività, nonché all’Associazione temporanea di scopo del masterplan 3C, dove il tema dei trasporti e della viabilità è un elemento essenziale». I tre sottolineano come ci siano anche le istanze dei lavoratori interessati dallo sviluppo infrastrutturale del territorio, in particolare del Cremasco.
«Inoltre, se avessimo partecipato a questo importante incontro — concludono — avremo portato molto volentieri il nostro contributo rispetto alla necessità del collegamento infrastrutturale-stradale verso l’asse del Brennero, mediante il passaggio Milano-Crema-Cremona-Mantova. Auspichiamo che la Provincia promuova un nuovo vertice con l’assessore Terzi per un confronto complessivo sulla viabilità e le infrastrutture del territorio provinciale». La riunione si è conclusa con l’ok della Regione a coprire con 9 milioni di euro gli aumentati costi di raddoppio del ponte, gli altri 7 li troverà la Provincia, ente che ha in capo il progetto e che li ha già chiesti allo Stato.
Per la Gronda, Terzi ha confermato al sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, di non avere obiezioni al trasferimento su quest’opera dei 7 milioni di euro che la Regione aveva suo tempo stanziato per la realizzazione della tangenzialina a nord dell’area industriale ex Olivetti. Viene insomma abbandonato questo progetto, che avrebbe permesso di collegare la Melotta e dunque in ultima analisi la BreBeMi, con le aziende di Santa Maria. Il prolungamento della Gronda costerà di più. Al momento non ci sono cifre, manca ancora uno studio di fattibilità. Le ipotesi che circolano sono quelle di un raddoppio del costi, soprattutto per l’opera necessaria per superare sia la ferrovia sia il canale Vacchelli. Un ponte che dovrà sbucare su via Caravaggio, all’altezza dell’attuale semaforo all’incrocio con via Bramante.
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