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CREMA: TANGENZIALINA ADDIO?

Bergamaschi sterza. Adesso punta tutto sulla Gronda nord

La richiesta alla Regione: «Dirottiamo i 7 milioni già stanziati». Ma ne servono altri 8

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

30 Luglio 2023 - 08:06

Bergamaschi  sterza: «Puntiamo tutto sulla Gronda nord»

CREMA - Non solo il raddoppio del ponte sulla Paullese, in particolare come trovare i 17 milioni di euro che mancano all’appello. Mercoledì alle 10 in Provincia, nella riunione dei sindaci dell’Area omogenea con l’assessore alle Infrastrutture della Regione Claudia Maria Terzi, un altro tema caldo sarà la tangenzialina. Il sindaco Fabio Bergamaschi chiederà all’ente lombardo di poter dirottare i 7 milioni di euro stanziati oltre un anno fa dalla Regione ad un nuovo progetto, abbandonando dunque il percorso a nord dell’area industriale ex Olivetti, quello che supera Campagnola Cremasca per poi collegarsi con la provinciale Melotta. Per permettere rapidi collegamenti ai mezzi pesanti al servizio delle aziende, il Comune vuole prolungare la Gronda nord, sbucando all’altezza del semaforo di via Caravaggio. Un clamoroso dietrofront, di cui si era già ventilato nei mesi scorsi a fronte di numerose criticità sollevate dai Comuni interessati dalla tangenzialina di tre chilometri in direzione nord, ovvero Campagnola e poi Capralba, Casaletto Vaprio.

Al momento, ovviamente, dalla giunta bocche cucite. Di sicuro il prolungamento della gronda nord costerà oltre il doppio della tangenzialina, si parla di 8 o addirittura 10 milioni di euro, che a questo punto dovrebbe garantire il Comune. Sempre che Terzi dica ok alla richiesta di poter dirottare i fondi regionali. La nuova strada partirebbe dall’attuale rotatoria dell’organo a canne di via Treviglio, fino alla ferrovia e al canale Vacchelli, con un ponte unico per bypassare entrambi, per uscire all’incrocio con via Bramante. Il nuovo tracciato passerebbe così dietro al circolo del tennis e alla piscina comunale. Entrerebbe dunque in gioco Rfi, società con la quale il Comune interloquisce da anni, per il costruendo sottopasso veicolare di via Gaeta. Significa ripartire quasi da zero, con tempi inevitabilmente lunghi. Il percorso sarebbe molto più breve, meno della metà di quello su cui si è sempre puntato sino ad oggi, ovvero partire da via Caravaggio, passare a sinistra della zona industriale di Campagnola e puntare ad unire la nuova strada alla Melotta scavalcando la provinciale 19. Totale oltre tre chilometri.

Inutile rimarcare quanto l’infrastruttura sia strategica per le aziende che si trovano nella zona industriale di Santa Maria e danno lavoro a circa tremila persone. Oggi, per i mezzi pesanti, raggiungere quest’area è un’odissea. Le difficoltà di transito causano gravi difficoltà logistiche al comparto industriale cremasco e conseguentemente un significativo pregiudizio alle potenzialità produttive del territorio. Nei mesi scorsi, a fronte del salasso relativo al ponte sulla Paullese, si era addirittura ventilata l’ipotesi di spostare i fondi per la tangenzialina sul manufatto. Ne aveva parlato il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Matteo Gorlani, sostenendo che, date le difficoltà del progetto tangenzialina, malvisto dai piccoli Comuni, sarebbe forse stato utile aprire una trattativa con la Regione, per chiedere l’eventuale trasferimento dei fondi. Il presidente Mirko Signoroni era però intervenuto per stoppare ogni ipotesi: «La tangenzialina è inserita nel piano triennale delle opere della Provincia – aveva ribadito incontrando i sindaci interessati (Crema, Campagnola, Capralba e Casaletto Vaprio) –: il finanziamento di 7 milioni di euro garantito dalla Regione, inserito nel Dup e nel Bilancio, è dedicato a quest’opera. Nessuna altra ipotesi può esser presa in considerazione».

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