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L'ordinanza. Calcio vietato al parco pubblico Don Milani

Polemiche incrociate sulla decisione del Comune. Torchio: «Presto una nuova recinzione»

Nicola Barili

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02 Agosto 2023 - 09:53

L'ordinanza. Calcio vietato al parco pubblico Don Milani

Il sindaco Giuseppe Torchio e alcuni bambini mentre giocano a palla in un parco

BOZZOLO - Riuscirà una rete metallica alta 6 metri a fermare le proteste incrociate che da mesi divampano attorno al parco pubblico Don Milani? È quello che spera il sindaco Giuseppe Torchio, che nel frattempo ha firmato un’ordinanza che vieta temporaneamente di giocare a pallone nell’area verde in via Boriani, in seguito alle proteste dei cittadini le cui abitazioni confinano con il lato sud del parco. «Bambini e ragazzi potranno continuare a divertirsi, ma evitando quei giochi che comportano il lancio del pallone nelle aree private», spiega il sindaco. Perché le proteste ruotano attorno a un pallone, anzi a più palloni: quelli che giocando a calcio nell’esteso prato del parco finivano nelle case adiacenti. Per recuperarli, i giocatori scavalcano recinzioni e cancelli entrando, il più delle volte senza chiedere il permesso, nei giardini e nei cortile delle abitazioni. «Avevamo già provveduto a installare una recinzione sul lato ovest, adesso siamo già al lavoro per metterne una anche sul lato sud, prevediamo che i lavori possano essere conclusi per metà settembre. Nel frattempo abbiamo vietato di giocare a calcio per un arco temporale molto limitato», continua il primo cittadino.

Il divieto, però, ha subito fatto scattate altre proteste, tra le quali quella dell’ex assessore alla Cultura Cecilia Gialdini (in giunta con Torchio dal 2017 al 2022) che sui social si è scagliata contro la decisione dell’amministrazione comunale appellandosi all’importanza del benessere educativo nei luoghi di aggregazione giovanile. Insomma, c’è chi difende il proprio cortile da intrusioni, anche minacciando ricorsi in tribunale, e chi difende il diritto dei propri figli o nipoti a giocare liberamente a calcio in un area pubblica. In mezzo, c’è il Comune. «Vista l’insistenza degli attacchi all’amministrazione comunale da entrambi i fronti, c’è da sperare che grazie all’installazione dei dispositivi di protezione si possa tornare alla normalità», conclude Torchio.

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