L'ANALISI
IL CONTO DEL MALTEMPO NEL CREMASCO
02 Agosto 2023 - 05:05
CREMA - La stima dei danni c’è, ammonta a 17,5 milioni di euro per i beni privati, più 1,4 per quelli pubblici. Adesso si attendono novità in merito ai possibili indennizzi, che dovranno arrivare da fondi nazionali e regionali. Ieri l’amministrazione Bergamaschi ha dato conto del computo delle domande di risarcimento, 820 in totale, raccolte dagli uffici di piazza Duomo nell’ultima settimana, quella che ha fatto seguito alla disastrosa grandinata che, alle 4.30 di martedì scorso, ha colpito una larga fetta del territorio cremasco.
«Anche in città si sono registrati danni significativi, sebbene inferiori a comuni più colpiti – fa il punto il sindaco Fabio Bergamaschi –: innanzitutto, ringraziamo i cittadini per la collaborazione nelle operazioni di raccolta e classificazione e gli uffici comunali per la massima disponibilità dedicata, nella speranza che possano essere effettivamente riconosciuti i ristori dei danni dagli enti superiori. Una serie di conseguenze che si va ad accumulare ai problemi dello scorso anno, soprattutto nella zona di Ombriano, mettendo in grave difficoltà famiglie e imprese». Il 28 maggio 2022 una spaventosa grandinata, con chicchi grandi come palle da tennis, si era già abbattuta sul territorio.
Martedì prima dell’alba la replica. Colpiti in maniera indistinta e a macchia di leopardo immobili privati ad uso abitativo, commerciale, industriale, artigianale, oltre agli edifici pubblici, primo fra tutti il bocciodromo, con il tetto nuovo devastato dalle sassate di ghiaccio. Per fronteggiare questa emergenza e fornire un adeguato supporto alle comunità colpite, la Regione ha avviato subito le procedure per richiedere al Governo lo stato di calamità. Questa misura consentirebbe l’attivazione di risorse straordinarie e aiuti necessari per iniziare i lavori di ripristino e la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate.
Nel frattempo, ovviamente i cremaschi non sono rimasti con le mani in mano. Numerosi i cantieri già partiti, soprattutto da parte di aziende che non possono certo fermare la produzione. Meno pesanti, invece, i danni al patrimonio verde. Le raffiche di vento che hanno caratterizzato la tempesta, hanno abbattuto alcuni alberi e spezzato grossi rami, ma senza provocare disastri. In alcuni centri del Cremasco, l’impatto della grandinata è stato anche peggiore di quanto avvenuto in città. Uno su tutti Pianengo, dove la prima stima dei danni (proprietà pubbliche escluse) è stata di 24 milioni di euro, con ben 715 domande di indennizzo presentate da privati, commercianti, artigiani e aziende. Un paese che conta 1.000 famiglie residenti, devastato dalla tempesta e che ora sta provando a rialzarsi, al momento solo con le proprie forze.
L’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa ieri ha annunciato: «Ammontano a oltre 1,65 miliardi di euro le segnalazioni dei danni causati dal maltempo in Lombardia pervenute ad oggi alla Protezione civile. Una cifra che dà la misura dell'entità straordinaria degli eventi climatici che si sono abbattuti sulla nostra regione e che non comprende ancora, tra gli altri, la quantificazione dei danni stimata dal Comune di Milano».
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