L'ANALISI
01 Agosto 2023 - 16:39
CREMONA - Da lunedì scorso, due moduli abitativi sono stati messi all’interno del gattile, al civico 8 di via Bissolati. Qui, dopo l’allaccio di acqua e luce, saranno ricoverati dieci felini in tutto: 5 ammalati in una struttura, 5 anziani nell’altra. Sono i gatti che non possono stare con gli altri – una settantina - essi liberi di girare nell’area dell’ex monastero San Benedetto. È la «soluzione transitoria» dopo il braccio di ferro tra l’Associazione protezione animali Cremona (Apac) e Fondazione Stauffer che nell’ex monastero di San Benedetto a rischio crollo, dunque pericolante, deve fare i lavori e alla quale giudice ha dato ragione, ‘sfrattando’ i volontari, non i gatti.
In mezzo il Comune che con i due moduli, il cui noleggio è costato 4.200 euro fino a giugno del 2024, ha trovato la quadra, in attesa che venga pronta l’oasi felina in via Brescia: i lavori partiranno a settembre. «Si tratta di una soluzione temporanea, raggiunta dopo una serie di incontri, mettendo d’accordo Stauffer, l’Ats, il Comune e l’Apac», ha spiegato l’assessore al Benessere animale, Simona Pasquali, che parte dall’ordinanza emessa dal giudice lo scorso aprile.
«Noi dobbiamo rispettarla. Nei due moduli saranno messi i gatti che non possono alimentarsi nel punto cibo e che non possono uscire, perché alcuni sono infettivi tra di loro, alcuni sono molto anziani, dunque più fragili. Sono due moduli abitativi differenziati. Gli altri gatti stanno dentro l’area di San Benedetto, sono liberi di circolare come credono». I punti cibo sono stati messi in fondo all’area.
«Lì non vanno bene, ma li sposteremo quando finiranno di sgomberare l’area dalle masserizie. Siamo già d’accordo con Ats che il punto cibo sarà più vicino ai moduli abitativi, ai vecchi ingressi. Una volta che verranno fatti gli allacci, il cancello rimarrà chiuso. Noi consegneremo una chiave alla presidente di Apac (Caterina Severino, ndr), la quale stabilirà chi entra e chi esce, una agli scout che lì hanno la loro sede, e una, ovviamente, alla Stauffer. Sul cancello sarà messa la rete per evitare che qualche gatto, avvicinandosi, non abbia la tentazione di uscire».
Sono «tutte mediazioni che abbiamo trovato prima di arrivare al trasferimento definitivo in via Brescia, soprattutto perché noi avevamo una ordinanza del giudice da rispettare. Lo status quo non poteva più essere mantenuto. Fatti salvi i diritti della proprietaria Stauffer, comunque le persone, i volontari da lì devono uscire. È una mediazione per poter applicare l’ordinanza del giudice». Ma, lo ribadisce l’assessore Pasquali, «i 70 gatti continueranno a fare la vita di prima. Anziché andare a mangiare dentro la struttura, mangeranno fuori. Già dal primo piano, sono stati spostati al piano terra. D’accordo con Stauffer avevamo inibito gli accessi. Abbiamo trovato una quadra».
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