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NEL CREMASCO

Logistica, capannoni tra Paullese e Bergamina

Dovera ospiterà un’area da 50mila metri quadrati e Pandino da 73mila. Le prospettive e le criticità

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

31 Luglio 2023 - 05:05

Logistica, capannoni tra Paullese e Bergamina

L'area logistica in costruzione a Dovera

CREMA - Oltre 120mila metri quadrati di suolo bruciati in pochi mesi. Due maxi aree logistiche che stanno sorgendo a meno di un chilometro di distanza l’una dall’altra, entrambe a ridosso della Paullese raddoppiata, nei pressi di Dovera e Pandino. La prima, già a buon punto, è quella al servizio di una catena di supermercati-discount: oltre 50mila metri quadrati di capannone per lo stoccaggio di merce food e no food, dunque con strutture che ospiteranno anche celle frigorifere.

L’intervento occuperà una zona che era sempre stata agricola. La prospettiva è quella di avere circa 80 nuovi posti di lavoro, tra magazzinieri, amministrativi e tecnici. Il maxi cantiere, ben visibile sia dalla Paullese raddoppiata sia dalla provinciale Bergamina, nel tratto tra il cavalcavia e il paese, è servito da una via laterale alla strada di arroccamento della Paullese che porta verso Barbuzzera.

Mirko Signoroni


«Tra costruzione, allestimento – aveva spiegato il sindaco Mirko Signoroni nei giorni scorsi –, realizzazione degli impianti e delle opere di urbanizzazione, il sito di stoccaggio potrebbe essere pienamente operativo per l’inizio del 2024». L’edificio è ormai quasi completato, almeno a livello di architettura esterna. L’arrivo di un simile colosso logistico comporterà inevitabilmente l’aumento del traffico pesante, sia sulla Bergamina, sia sulla Paullese.


A Pandino, invece, nell’area industriale del Bertolino, nei prossimi anni sorgerà un secondo polo logistico, con un ulteriore incremento del via vai di camion. Un’area di 73mila metri quadrati a lato di via Marona, da sempre occupata da terreni agricoli. «La destinazione logistica di quest’area era stata definita dal precedente Pgt – aveva evidenziato il sindaco Piergiacomo Bonaventi in sede di via libera all’insediamento –: si va così a sistemare l’aspetto viabilistico di tutta la zona. Non dimentichiamo il cedimento della banchina di via Marona, avvenuto ormai cinque anni fa».

Piergiacomo Bonaventi


Nel maxi capannone dovrebbe arrivare una logistica di automotive. Il privato costruttore dovrà dunque rifare la banchina, predisporre un rondò di accesso all’area logistica e ‘raddrizzare’ in parte il curvone di via Marona. Il perimetro dell’insediamento sarà mitigato dalla piantumazione di alberi.
Dai Verdi cremaschi sono arrivate dure critiche al consumo di suolo agricolo, in particolare nei confronti del presidente provinciale e sindaco Mirko Signoroni.


«Era proprio necessaria questa ennesima colata di cemento? Il nostro territorio continua a perdere ogni anno centinaia di ettari di terreni agricoli, prati stabili, filari di alberi, fontanili che scompaiono. La città diffusa che si espande da Milano sta dirigendosi verso la nostra provincia e, pian piano, sta trasformando un territorio da secoli a vocazione agricola, con primati di eccellenze alimentari, in un dilagante capannonificio».


I Verdi hanno anche segnalato i 300 capannoni vuoti presenti nel Cremasco, chiedendo di sfruttare questi edifici, riqualificandoli e evitando così nuovo consumo di suolo. «Togliere prati e terreni significa anche favorire i problemi legati alla siccità», il parere dei leader locali degli ambientalisti Andrea Ladina e Oscar Stefanini. Da ricordare, in merito all’insediamento di Dovera, che il piano di edificazione risale addirittura 1978 e da allora è sempre stato confermato nei vari piani regolatori e poi piani di governo del territorio.

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