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LA LOGISTICA IN PROVINCIA

Lavoro, sviluppo, traffico. La sfida della sostenibilità

Sorgono nuovi poli fra Cremona e il territorio: tutti i numeri del maxi complesso lungo via Mantova. Il nodo dell’impatto sulla viabilità e la richiesta di garanzie sulla qualità dell’occupazione: lo scenario

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

31 Luglio 2023 - 05:25

Lavoro,  sviluppo, traffico. La sfida della sostenibilità

Il render che mostra come sarà il nuovo polo logistico di via Mantova

CREMONA - Fra timori per gli impatti viabilistici e dubbi sulla qualità del lavoro che sarà offerto, l’iter per il nuovo polo logistico lungo la via Mantova prosegue. E mentre progetti per ulteriori insediamenti di questo tipo vengono presentati (e spesso respinti) in vari Comuni del territorio così come appena oltre il confine, il vice sindaco Andrea Virgilio ribadisce che attualmente l’iter è in capo alla Provincia di Cremona. «Fra le osservazioni presentate da parte del Comune – spiega Virgilio – c’è la richiesta di circa 30mila metri quadrati di piantumazioni, oltre naturalmente a tutti gli accorgimenti viabilistici. Mi preme sottolineare che la scelta urbanistica risale al 2009, quindi non è improvvisata: quell’area ha da tempo quella vocazione, anche per la vicinanza al casello, ed è l’unica. Infatti non intendiamo accettare altre varianti con questa funzione. Anzi nel tempo pure noi abbiamo già detto alcuni ‘no’ a proposte di insediamenti logistici». Spiegazioni che il vice sindaco di recente ha fornito come replica anche al circolo Vedo Verde Cremona, preoccupato per il futuro del quartiere San Felice.

Il vice sindaco Andrea Virgilio

Per rassicurare ulteriormente, Virgilio aggiunge: «Anche se attualmente il nostro interlocutore è chi è incaricato di costruire, e solo in una seconda fase contratteremo con il marchio che si insedierà, abbiamo ricevuto garanzie sul fatto che sarà una logistica di qualità. Non pensiamo dunque ai vecchi capannoni anni ‘90, perché ci saranno accorgimenti per mitigare l’impatto ambientale e fra le altre cose sono previsti anche pannelli fotovoltaici».


Difficile parlare di tempi, neppure il numero due della giunta cremonese si sbilancia. L’iter però potrebbe essere più snello di quanto era sembrato in passato, per effetto di una rimodulazione del progetto. Che viene duramente criticata dagli ambientalisti perché vista come escamotage: «È stata studiata tecnicamente solo per evitare la Valutazione di impatto ambientale (Via) – hanno osservato di recente –. Invece, questa scelta ostacola la riduzione di consumo di suolo, l’abbattimento di emissioni di anidride carbonica e un minore inquinamento. L’amministrazione crede che questa sia la strada da percorrere nella transizione ecologica? Esistono aspetti da approfondire nel progetto recentemente depositato». E il circolo ambientalista ha già promesso che presenterà osservazioni in ogni occasione possibile, a partire dagli eventuali confronti pubblici.

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