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Querelle sugli atti della farmacia: «Per averli abbiamo fatto ricorso»

I rappresentanti di Cnc: "Abbiamo chiesto di fare un sopralluogo all’edificio, ma ci è stato negato, perché secondo loro non è nelle prerogative dei consiglieri comunali"

Fabio Guerreschi

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fguerreschi@laprovinciacr.it

30 Luglio 2023 - 08:43

Querelle sugli atti della farmacia: «Per averli abbiamo fatto ricorso»

Pasotto, Mozzi e Daina

CASALMAGGIORE - Gli atti del Comune di Casalmaggiore sembrano essere diventati una ‘sfida’ tra maggioranza e minoranza Cnc. Anche i documenti sulla nuova farmacia di Casalbellotto sono stati protagonisti di una querelle: la richiesta, l’ottenimento degli atti con alcune parti oscurate, il ricorso, la consegna degli stessi atti, ma stavolta integrali. «Il 30 maggio — dice Pierluigi Pasotto — abbiamo presentato richiesta e il 26 giugno sono state parzialmente accolte. Dico ‘parzialmente’ perché alcune parti, relative al locatore, erano oscurate. Inoltre abbiamo chiesto di fare un sopralluogo all’edificio, ma ci è stato negato, perché secondo loro non è nelle prerogative dei consiglieri comunali. Così abbiamo applicato un nuovo metodo che ci ha suggerito Fabrizio Vappina (anche lui consigliere di Cnc, ndr): in base all’ex articolo 21 del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale — che regola il diritto di accesso agli atti amministrativi —, abbiamo fatto ricorso. A questo punto ci hanno fornito gli atti, ma solo a noi e non a tutti i consiglieri comunali. Questo, tra l’altro, era il nostro vero scopo per far arrivare a tutti la documentazione per poi poterne discutere in consiglio comunale. Anche la votazione dei capigruppo ha negato questa possibilità, ritenendo che questi atti non dovessero finire in aula».

«Non è la prima volta che capita — dice Mario Daina —. Sembra vogliano negare la discussione e che vogliano scappare dal confronto democratico tra maggioranza e opposizione. Ma come si fa a negare questo passaggio quando si parla di un bene pubblico come una farmacia comunale? Noi crediamo invece che il pubblico, qui da noi, non abbia guadagnato niente in tante situazioni e che il confronto sia più che mai necessario proprio per capire il perché».

L’ultima stilettata spetta a Valentina Mozzi. «Premetto che la mia non è una polemica e non ci sono irregolarità, però vorrei che le convocazioni del consiglio comunale fossero fatte con maggior anticipo rispetto a come vengono fatte ora. La convocazione arriva sempre al limite dei cinque giorni e mette in difficoltà diversi consiglieri, me compresa, che devono chiedere all’ultimo momento i permessi. Sono infermiera e spesso è difficile cambiare turno anche per mancanza di personale. Inoltre ci deve essere il tempo per leggere e analizzare la documentazione, spesso corposa, degli atti che vengono poi trattati in consiglio. Mi sembrano atti di scortesia e per questo chiedo maggior rispetto» .

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