L'ANALISI
28 Luglio 2023 - 19:47
CASTELVERDE - ‘Spirito libero’, ‘Cazzaro’, ‘Oste prestato alla cucina’. Per raccontarsi se li è affibbiati lui, Beppe Franzosi, questi nomignoli. Prima di spegnere per sempre i fornelli della trattoria Bar Sport che a Costa ha lasciato un segno lungo 70 anni e passare il testimone culinario, da stasera il mitico sta organizzando la tre giorni di festa sull’asfalto davanti al suo ‘regno’. ‘L’ultimo show’, come ha voluto chiamarlo. Spettacolo che non poteva non avere come ingredienti principali la musica e la cucina, binomio del quale il Beppe è innamorato da quando portava i calzoncini corti.
L’obiettivo? Ringraziare e salutare tutti, amici e avventori grandi e piccoli che dal lontano 1954 si sono seduti ai tavolini del locale aperto da papà Aldo e mamma Costantina con le tovaglie a quadrettini. Impossibile avvicinare il ‘patron’ quando ha in mano mescoli e pentole. Bisogna lasciarlo stare nel suo ‘brodo’, insomma. Ma non è un gran problema perché la carne al fuoco non manca neppure per scrivere due righe di cronaca. Sì, perché da quando il Beppe ha scoperto che pur facendo parte di una generazione che i capelli bianchi ce li ha da una marea di anni, non ha un brutto rapporto con facebook che ormai è diventato il suo megafono, si è inventato gli ‘editti domenicali’ con i quali regala di prima mattina sfoghi e riflessioni semiserie su fatti, personaggi e temi dei giorni nostri.
L’ultimo, sempre su facebook, l’ha pubblicato oggi per annunciare le tre strade solidali che imboccheranno gli utili della festa cominciata a ritmo di rock spingendo sul palco la band ‘Il diavolo e l’acqua santa’. «Cominciano i tre giorni dell’ultimo show – ha detto l’oste - e saranno tre giorni tosti: questo è un editto anomalo, non è uguale a quelli soliti della domenica, che comunque in tanti aspettano al punto che potrei anche definirmi il ‘Ferragni dei poveri’; abbiamo deciso che la beneficienza che raccoglieremo alle casse di entrata ad offerta libera, cioè senza biglietto, sarà devoluta in parte alla Fondazione Vialli-Mauro, perché Gianluca è nel nostro cuore di tifosi e amanti del calcio e visti anche i buoni rapporti con la sua famiglia mi sembrava logico; un’altra parte andrà all’associazione Giorgio Conti della quale ho conosciuto il mitico Viso Visigalli, mentre la terza parte è riservata all’Opera Pia di Castelverde, anche perché se in un prossimo futuro avessi bisogno di un cateterino messo bene, don Claudio e don Giuliano sono avvisati: se farò in tempo ad entrare, non si sa mai, dovranno ricordarsi che ‘Chellà el ga dat i sòolt (Quello là ci ha dato i soldi), un po’ di delicatezza non fa mai male».
Sono ore frenetiche, dove l’emozione dei sentimenti fa piangere qualche lacrima e in una manciata di secondi si mischia però subito all’euforia dei brindisi. E domani sera arriva Marco Morandi, il figlio d’arte del grande Gianni. Lusinga troppo appetibile per rinunciarvi.
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