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OSTIANO: IL CASO

In classe nonostante il patrono, è polemica

Malcontento in paese per la decisione dell'istituto comprensivo di Vescovato di non inserire come festività il lunedì successivo alla quarta domenica di ottobre. Posio: «Si sta a casa per Sant'Omobono»

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

25 Luglio 2023 - 19:02

In classe nonostante il patrono, è polemica

OSTIANO - «Il patrono di Ostiano non si tocca e le scuole devono rimanere chiuse anche il lunedì». È questa in sintesi la posizione di cui si fa portavoce il sindaco Canzio Posio, sulla scia delle lamentele che sono sorte in paese dopo la decisione, per il secondo anno consecutivo, di non inserire come festività anche il lunedì successivo alla quarta domenica di ottobre, giorno in cui cade San Gaudenzio, patrono del paese in riva all’Oglio. Proprio in questi giorni la giunta ha anche formalizzato, con una delibera, la propria posizione. Nel frattempo dagli uffici di via Corridoni a Vescovato, dove ha sede l’istituto comprensivo Ugo Foscolo, vengono spiegati i motivi di tale decisione «votata a maggioranza sia dal collegio dei docenti che dal consiglio di istituto».


Il primo cittadino spiega i motivi del malcontento che aleggia in paese. «Il lunedì successivo alla quarta domenica del mese di ottobre è sempre stata una giornata di festa, tanto è vero che in paese le attività sono chiuse. Lo scorso anno per questioni burocratiche il consiglio di istituto che ha sede a Vescovato ha votato di non far osservare il giorno di vacanza il lunedì, inserendo al contrario come giorno di festa il 13 novembre, Sant’Omobono, patrono di Vescovato. Non credo sia corretto mettere ai voti la festa del patrono di Ostiano, anche perché per il nostro paese è una tradizione. In quel giorno si celebra anche la messa, le giunte comunali in diversi atti hanno evidenziato il carattere celebrativo».

Il sindaco Canzio Posio

«Ciò che è accaduto viene vissuto come uno sgarbo che meraviglia non poco visti gli ottimi rapporti di collaborazione con l’istituto - continua Posio -. Il patrono è una parte integrante della nostra storia. E’ un momento sempre molto frequentato, importante sia dal punto di vista civile che da quello religioso. Già lo scorso anno era stata inviata una lettera di rimostranze da parte di tutto il consiglio comunale, ora abbiamo approvato una delibera di giunta in cui viene rimarcato l’aspetto civile e religioso di tale festività, il fatto che la scuola abbia sempre recepito questa tradizione e che le normative statali e regionali evidenziano che il santo patrono deve essere osservato come festività».


La vice preside Serena Mortari (la dirigente infatti non era in sede ed era impossibilitata a rispondere) ha illustrato nel dettaglio l’iter che l’istituto ha adottato. «La normativa e il contratto prevedono la chiusura per il santo patrono, senza recupero se cade in un giorno non lavorativo. La Diocesi non riporta notizie sulla data precisa. Le fonti reperibili che sono state consultate dall’istituto riportano la domenica come data di commemorazione. Il lunedì è pertanto un giorno di prosecuzione degli eventi della tradizione, che nessuno intende ostacolare. Ma non sussistono i termini per considerare patrono anche il lunedì».

«Per arrivare a tale decisione sono stati rispettati tutti i passaggi di approvazione del calendario - continua -, votato a maggioranza, sia dal collegio docenti che da consiglio di istituto lo scorso 30 giugno. Tengo a precisare che la scuola si impegna nel progettare e realizzare attività a sostegno della cultura e delle tradizioni del territorio, mettendosi a disposizione delle associazioni e degli enti locali affinché radici e storia vengano riconosciute e valorizzate nell’ottica del rispetto e della collaborazione. Dallo scorso anno né in precedenza sono pervenute all'istituto documentazioni storiche ufficiali o scritti da Diocesi o parrocchia che smentiscano quanto pubblicato da enciclopedie e siti ufficiali».

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