Casa della gioventù, primo passo verso il recupero della storica area aggregativa

CASTELVETRO - Alla Casa della gioventù, chiusa dallo scorso autunno con la cessazione dell’ultima gestione del bar, sono iniziati i lavori di pulizia interna ed esterna: il primo passo verso un recupero della storica area aggregativa della parrocchia di Croce Santo Spirito, per la quale don Massimiliano Camporese fa un appello ai fedeli affinché collaborino concretamente. Prima, però, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Edificata con tanto sacrificio da don Giuseppe Panini (nel 1967, ndr) è stata una delle opere più significative. E’ stata, perché il tempo l’ha vista tradita e derubata. Data in mano a ‘mercenari’ è stata vittima di depauperamento, sfruttamento e abbandono. Realtà già di per sé triste, amplificata dal fatto che queste cose erano sotto gli occhi di tutti».

Don Massimiliano spiega dunque che mesi fa la parrocchia è stata messa di fronte a un bivio e la decisione presa è andata nella direzione di ridare vita al progetto originale: «Lo dobbiamo a Dio al quale risponderemo del nostro essere stati o meno buoni amministratori dei doni ricevuti, lo dobbiamo ai nostri giovani e alla loro crescita sana, lo dobbiamo anche a don Giuseppe». Da qui il ripristino degli ambienti in corso, con l’obiettivo di ritrasformare la Casa della gioventù in luogo per la catechesi, lo sport e il tempo libero, ma anche in un luogo conviviale per gli eventi della parrocchia. Fra le idee c’è anche quella di ricavare aule studio per i ragazzi e poi progetti di varia natura. Insomma, come dice don Massimiliano tornerà ad essere «un luogo sano e sicuro dove imparare e coltivare le virtù cristiane e umane». Ecco perché chiede ai castelvetresi di fare la differenza, donando il proprio tempo, i talenti, ma anche qualche aiuto economico, per contribuire alla causa.

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