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I CONTI IN TASCA AI CREMONESI

Mutui variabili e aumenti: in provincia una mazzata

È tra le zone più esposte a quel tipo di contratto e al rincaro delle rate, che in 18 mesi è stato del 60%

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

24 Luglio 2023 - 05:15

Mutui variabili e aumenti: in provincia una mazzata

CREMONA - L’aumento dei tassi di interesse pesa sempre di più sulle tasche degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile e in provincia di Cremona questa ‘morsa’ incide più che altrove: preoccupa le famiglie e ne spinge una quota a rivedere il proprio budget. Tra le prime contromisure c’è quella di ridimensionare la portata delle vacanze. Il perché è presto detto. A Cremona la percentuale di mutui a tasso variabile risulta oltre la media, sia lombarda che nazionale. Secondo l’analisi congiunta Facile.it – Mutui.it le aree lombarde più esposte agli aumenti sono Pavia (dove negli ultimi 18 mesi il 18,8% dei nuovi mutuatari ha scelto il variabile), Cremona (17,9%) e Brescia (17%).

Le percentuali rilevate in queste province sono notevolmente superiori sia alla media regionale (14,7%) sia a quella nazionale (14,5%), ma va detto che analizzando l’andamento mensile delle erogazioni risulta evidente come la concessione di questo tipo di finanziamenti sia costantemente calata negli ultimi 6 mesi. A fronte di un 32% rilevato nell’ultimo trimestre del 2022, periodo durante il quale molti mutuatari, a causa di indici Euribor all’epoca più convenienti rispetto agli Irs, hanno scelto di puntare su questa formula, a giugno 2023 i mutui variabili pesavano in Lombardia meno del 10% del totale.

«L’erogazione di mutui a tasso variabile è destinata a calare ulteriormente, se si considera che tra la richiesta del mutuo e la stipula passano in media 4-5 mesi», spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. «I mutui variabili erogati nella prima parte del 2023 sono stati richiesti nel secondo semestre 2022, quando la Bce aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi la domanda di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale, e l’effetto sugli erogati sarà molto evidente nei prossimi mesi».


Continuando a scorrere la graduatoria lombarda si scopre come le percentuali di mutui nelle altre province lombarde siano comunque sovente più alte della media nazionale e, dietro a Pavia, Cremona e Brescia hanno valori importanti anche Bergamo, (area dove negli ultimi 18 mesi il 16,8% dei mutuatari alle prese con l’acquisto della prima casa ha ottenuto un mutuo a tasso variabile), Mantova (16,4%), Monza e Brianza (15,7%) e Como (14,8%). Valori inferiori alla media regionale e nazionale, invece, per Milano, (13,3%), Varese (12,8%) e Lecco (12%) che si possono considerare quindi più al riparo dai rischi derivanti degli aumenti dei tassi decisi dalla BCE. Analizzando l’identikit di chi in Lombardia ha ottenuto un mutuo a tasso variabile negli ultimi 18 mesi, emerge che, in media, l’importo erogato è pari a 154.637 euro, richiesto per l’acquisto di un immobile di valore pari, sempre in media, a 212.141 euro.


Chi ha presentato domanda di finanziamento aveva, all’atto della richiesta, poco più di 34 anni e mezzo e ha siglato un piano di ammortamento pari a 26 anni e mezzo. Secondo le simulazioni fatte dagli autori della ricerca, chi ha ottenuto questo finanziamento a gennaio 2022 (142.000 euro da restituire in 25 anni), oggi si troverebbe a pagare una rata di circa 816 euro, vale a dire il 60% in più rispetto a quella iniziale (514 euro), con un tasso (Tan) passato da 0,67%, a 4,83%.

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