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LA MEDICINA 4.0 SBARCA A CREMA

La salute di 200 cremaschi ‘sorvegliata’ con il cellulare

Inseriti in un progetto varato dall’Università di Milano per il controllo da remoto di pazienti cronici

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

24 Luglio 2023 - 05:10

La salute di 200 cremaschi  ‘sorvegliata’ con il cellulare

CREMA - Monitorare quotidianamente da remoto e periodicamente, con visite ed esami ospedalieri, le persone che presentano patologie croniche a «bassa intensità». Come le malattie respiratorie, ma anche cardiopatie o il diabete. Il progetto si chiama «Smart bear», ovvero orso intelligente e fa capo all’Università di Milano che punta sulla città e sul Cremasco in generale, cercando candidati al sottoporsi al monitoraggio. Potenzialmente sino a 200 residenti. «Persone, desiderose di migliorare il proprio stile di vita, prendano parte al progetto per un anno e che si sottopongano a visite mediche gratuite», spiegano dall’ateneo. Partner locali sono Comunità sociale cremasca, Comune e Asst. Nello specifico, i candidati potranno essere uomini e donne di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, residenti nel territorio che abbiamo due o più tra le seguenti condizioni (non in forma grave): perdita dell’udito, malattie cardiovascolari, deficit cognitivi, problemi di salute mentale, disturbi dell’equilibrio e fragilità. Candidarsi non costa ovviamente nulla. Il Cremasco è inserito in una rete regionale, che fa capo ai ricercatori dell’Università milanese. Il fine ultimo è assicurare un invecchiamento sano della popolazione.

«Smart bear» sarà al centro dell’attenzione di un convegno internazionale sulle progettualità socio sanitarie a livello europeo, in programma a Milano da mercoledì a venerdì. Martedì in municipio, l’assessore al Welfare Anastasie Musumary e il sindaco Fabio Bergamaschi forniranno delucidazioni in merito insieme ai vertici di Comunità sociale cremasca (l’azienda consortile che coordina le politiche sociali del territorio) e dell’Asst, partner dell’iniziativa. Due anni fa per Smart Bear, Comunità sociale cremasca aveva ottenuto finanziamenti europei per 380mila euro, in partnership con 27 soggetti a livello locale. L’obiettivo era di sottoporre a monitoraggio almeno 70 persone ogni anno da remoto, tramite smartphone e altri device, ma anche da sottoporre a visite periodiche.

Il funzionamento della piattaforma 'Smart Bear'

«I dispositivi intelligenti forniti in dotazione — sottolineano dall’università — si dividono in due categorie: da indossare e da collocare nell’abitazione. I dati raccolti vengono elaborati al fine di offrire suggerimenti e consigli personalizzati, che promuovano l’autonomia e il mantenimento di uno stile di vita sano». Previsti, inoltre, percorsi preferenziali di accesso ai circuiti ospedalieri, dove effettuare visite e periodici esami, da qui la partnership con Asst. Evidenti i vantaggi per i pazienti in termini di sicurezza personale. Per le istituzioni coinvolte, Smart Bear è un modo per accumulare dati, ovviamente coperti dalla privacy, sullo stato di salute della cosiddetta popolazione fragile. Il progetto era stato presentato da Csc in occasione del bando europeo Horizon 2020. L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ha poi rallentato molto la messa a terra, ma ha anche evidenziato la necessità di un’efficace assistenza da remoto.

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