L'ANALISI
CREMA. 'CASA ZERO'
17 Luglio 2023 - 05:20
CREMA - Non tutelati, se non addirittura perseguitati. Così si sentono coloro che aderiscono al comitato 'Quelli che aspettano Casa Zero', che rappresenta circa 660 famiglie del Nord Italia, tra cui una sessantina residenti nel Cremasco, che si sono affidate al general contractor veneto per lavori di efficientamento energetico delle loro villette con il Superbons 110%. Lavori mai iniziati o mai terminati. E ora oggetto di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultima, e questa è la notizia che preoccupa gli interessati, ha annunciato che nei prossimi mesi bandirà concorsi per assumere ingegneri e architetti. I profili richiesti sono i seguenti: laureati in Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria Industriale, Scienze dell’architettura, Scienze e tecniche dell’edilizia, Ingegneria dei sistemi edilizi, Architettura del Paesaggio e Architettura e Ingegneria Edile.
Basta fare uno più uno per capire che questi tecnici, una volta assunti, dovranno andare a verificare i lavori eseguiti (o peggio, non eseguiti) di chi ha usufruito del Superbonus edilizio. Lavori che, nel caso di 'Casa Zero', erano stati asseverati da ingegneri che ora sono indagati.
Nel frattempo, nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza al tribunale di Treviso sulla vicenda Casa Zero. Il giudice Bruno Casciarri, su 622 domande di insinuazione nel passivo di Casa Zero, in liquidazione giudiziale, ne ha ammesse circa il 90%. Il valore del passivo per coloro che vantano crediti dal gruppo e che potranno ottenere un minimo di risarcimento (nell’ordine, i circa 150 ex dipendenti del Gruppo Zero, poi alcuni fornitori e infine la gran parte sono i committenti che avevano affidato alla società veneta il restauro della propria casa attraverso il Superbonus 110%) è di 12,4 milioni di euro.
Per le richieste presentate tardivamente sono state fissate altre due udienze, rispettivamente a ottobre e a febbraio del prossimo anno. Le famiglie che hanno tentato la strada dell’insinuazione nel passivo lo hanno fatto per dichiararsi parte lesa e per evitare di dover pagare all’Agenzia delle entrate lavori che non sono stati fatti, ma per i quali 'Casa Zero' ha sfruttato il Superbonus.
«Probabilmente – spiega Michele Valle, presidente del Comitato – le famiglie ammesse al passivo non prenderanno nulla, non essendo creditori privilegiati. Però tutte hanno presentato un bonifico fatto a favore del Gruppo Zero che, non essendosi perfezionati i lavori, è una somma dovuta».
In questo momento, il Comitato si sta muovendo su altri fronti: «Lottiamo per avere una riduzione di responsabilità per coloro che hanno fatto cessione di credito attraverso lo sconto in fattura. Purtroppo, il committente e beneficiario è responsabile, anche se con la denuncia presentata si può aprire un contraddittorio. Sicuramente, l’Agenzia delle Entrate assumerà ingegneri per fare dei controlli».
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