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Disabilità? Vinta col casqué: Marco è il campione d’Italia

Il cremasco Gipponi, in coppia con la maestra Pariscenti, si impone nelle sfida nazionale paralimpica

Dario Dolci

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11 Luglio 2023 - 05:15

Disabilità? Vinta col casqué: Marco è il campione d’Italia

Elena Pariscenti e Marco Gipponi subito dopo la vittoria

CREMA - Il cremasco 41enne Marco Gipponi si è laureato campione italiano di danza paralimpica, in coppia con la sua maestra di ballo, Elena Pariscenti. La coppia è scesa sulla pista di Rimini nei giorni scorsi, gareggiando nella categoria danze standard classe C. Il binomio è formato da un atleta normodotato e da uno paralimpico. E la sfida non è stata facile, perché in finale, la coppia avversaria era vicecampionessa europea di danze latine; mentre per Marco era alla sua prima gara in assoluto.

«L’emozione di ballare su una pista così grande, davanti a tanti giudici e a pubblico — rivela Gipponi — è stata davvero grande. La sicurezza datami dalla maestra, però, mi ha aiutato a vincere la paura». Elegantissimo, acconciatura perfetta, sorriso smagliante e grande determinazione, Marco ha messo in pista un anno di preparazione, condotta alla EM Danza di Izano dove, oltre gli insegnamenti di Elena, ha ricevuto i consigli di Mirko Gandelli e di Maria Stella Zanotti. Con le altre coppie si è creato un gruppo affiatato, che ha saputo aiutarlo a superare tutte le barriere.

«La danza permette di raggiungere nuovi obiettivi — spiega Pariscenti — di scoprire altri orizzonti, migliorando l’equilibrio, la consapevolezza dello spazio e la sicurezza nei movimenti. La danza non ha limiti». Dal 2009, la danza che fa capo alla Federazione italiana è riconosciuta come disciplina paralimpica. Possono praticarla atleti con differenti disabilità: visiva, intellettiva, uditiva e fisico-motorie. Esiste anche la danza in carrozzina. Chi si avvicina alla danza paralimpica ha la possibilità di scegliere il genere più consono alle proprie possibilità: danze standard, latino-americane, caraibiche, hip hop.

«Molti atleti disabili — prosegue la maestra Pariscenti — hanno scelto la disciplina e hanno trovato in essa una forma di sport che, grazie anche al suo profilo artistico, li fa esprimere con una passione sempre crescente. Per alcuni potrebbe essere una vera e propria sfida nella quale, sebbene attraverso l’allegria e il rispetto del proprio limite, maturare nuove esperienze utili, per affrontare altre problematiche del loro quotidiano».

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