Cotta sul lavoro, la moglie: «Mai minacciata la cassiera»

CREMONA - Ha negato di essersi presentata nel supermercato e di aver minacciato la cassiera di licenziarsi, convinta che fosse l’amante di suo marito anche lui impiegato in quel market. «Mio figlio ha scoperto un messaggio un po’ particolare tra il suo papà e la signora, ma io non ho mai avuto rapporti con la signora. Al supermercato andavo per fare la spesa. Non l’ho mai minacciata».

Ha negato di aver aggredito la cassiera nel parcheggio. E di aver pubblicato su Facebook una messaggio diretto alla sorella della cassiera, dal tenore più o meno così: «Tua sorella sta con gli uomini delle altre». «Non ricordo questo messaggio anche perché mio marito è bravo a fare gli account falsi. Ho un profilo su Fb, ma non sono social, lo uso pochissimo».

L’anno è il 2018. Il marito si prese una cotta, non ricambiata, per la collega, parte civile con l’avvocato Monica Nichetti. Oggi la sorella ha raccontato: «Ho visto un messaggio su Facebook, ho chiesto spiegazioni a mia sorella. Mi ha detto che questa signora pensava che lei avesse un rapporto con suo marito. Mi ha chiesto di accompagnarla al lavoro: aveva paura di trovare questa signora che l’aspettava fuori. Mia sorella ogni tanto riceveva telefonate anonime o con un numero che lei bloccava. Mi ha detto che la signora era andata in cassa, intimandole di licenziarsi. Una sera mia sorella è arrivata a casa in lacrime dal Pronto soccorso. Aveva dei segni, era rossa in faccia, gli occhiali distrutti».

L’imputata ha solo ammesso una «semplice telefonata» con la cassiera: «Le ho detto che non mi interessava nulla del rapporto con mio marito: potevano averlo alla luce del sole. Noi convivevamo solo per i nostri figli. Mio marito è sempre stato non fedele». L’11 dicembre la sentenza.

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