L'ANALISI
01 Luglio 2023 - 05:15
CASTELVETRO - Grande festa nel santuario di San Pedretto, dove in occasione della cerimonia patronale per i Santi Pietro e Paolo è stato anche celebrato il 50° di sacerdozio del parroco, don Dario Faraboli. Presenti il sindaco di Castelvetro Silvia Granata, con l’assessore Pier Luigi Fontana e il capogruppo Luca Quintavalla, i sacerdoti don Maurizio Chiesa di San Giuliano e Villanova, don Gianni Regolani (parroco di Zibello) e compagni di seminario di don Faraboli, oltre a tanti fedeli. La cerimonia, accompagnata dal coro di San Pedretto e dal maestro Giovanni Catelli all’organo, è iniziata col saluto di una parrocchiana, che ha ringraziato il don per il suo servizio.
Poi proprio il sacerdote ha ringraziato il Signore e ha detto di essersi sempre sentito accolto come amico e apprezzato dalla comunità. Originario di Samboseto in provincia di Parma, don Dario è stato curato a Monticelli dal 1973 al 1977; è stato anche cappellano militare nel V Corpo d’armata e accademia Aeronautica; parroco di Santa Maria Ausiliatrice a Salsomaggiore Terme; collaboratore parrocchiale di Sant’Antonio da Padova a Salsomaggiore; membro del consiglio presbiterale diocesano e del Collegio dei consultori della diocesi di Fidenza.
È tornato nella Bassa Piacentina a partire dal 2006 reggendo da allora la parrocchia di San Pedretto e dal 2011 anche quella di San Nazzaro. Ha lasciato quest’ultima al compimento dei 75 anni, restando però nell’unità pastorale castelvetrese.
Don Dario ha anche affrontato con coraggio il Covid, nella sua forma più aggressiva: «Tutto è iniziato a metà marzo con una settimana di febbriciattola - aveva raccontato nell’estate 2020 dall’altare, durante la messa di ritorno dai fedeli - il 23 però è salita a 40 e sono andato al pronto soccorso di Piacenza. Ricordo che eravamo in 30 nella sala d’attesa, c’era caos, ma i medici sono stati straordinari perché dopo un’ora sapevano già tutto sulle mie condizioni di salute. In particolare sui polmoni e sulla saturazione del sangue: mi hanno fatto tutti i prelievi e gli esami necessari, con grande competenza e professionalità. Mi hanno detto che i miei polmoni erano molto compromessi. Mi hanno subito dato l’ossigeno e per circa un mese sono andato avanti grazie a quello».
I parrocchiani durante quella difficile prova gli hanno dimostrato molta vicinanza, informandosi sulle sue condizioni di salute. Anche in occasione della festa per il 50° di sacerdozio sono accorsi numerosi, gli hanno consegnato un dono simbolico e hanno poi festeggiato in oratorio con torta e brindisi.
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