L'ANALISI
29 Giugno 2023 - 10:32
PANDINO - Protesta il personale del centro distribuzione di Poste Italiane. All’interno del capannone, situato nella zona industriale del paese, fa un caldo infernale e, perciò , impiegati e postini sono costretti a lavorare in condizioni di disagio estremo. Sintetizza la situazione insostenibile Monia Castelli, sindacalista della Cgil. «Con la prima ondata di caldo estivo, all’interno del deposito le temperature hanno toccano punte di 34 gradi, con condizioni di umidità che innalzano ulteriormente la percepita. Ciò comporta seri rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici». Non è una novità che il deposito soffra di problemi simili. «Lo scorso inverno – prosegue Castelli – l’impianto di riscaldamento aveva problemi, i dipendenti hanno patito non poco il freddo. Una situazione mitigata solo in parte dall’intervento aziendale, in ritardo e provvisorio, che tramite l’uso di stufe mobili aveva portato la temperatura a valori accettabili. Anche adesso l’azienda è intervenuta in ritardo, considerando che l’impianto di raffrescamento aveva presentato criticità già dall’estate 2022, avrebbero dovuto verificarne il funzionamento entro il 15 giugno. Il successivo intervento in emergenza è risultato del tutto inadeguato, avendo fornito climatizzatori portatili e qualche ventilatore. Sistemi che sono, sottodimensionati rispetto al volume del capannone».
Nei giorni scorsi le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Cisal, Confsal e Ugl hanno chiesto un incontro urgente a Poste per risolvere il problema. «Sono passati più di 10 giorni e non è stata ancora definita una data – conclude Castelli –. Noi, come segreteria provinciale Slc-Cgil, metteremo in campo qualsiasi azione per tutelare la salute dei lavoratori». Poste Italiane, sollecitata sul problema evidenziato dalle organizzazioni sindacali, non ha ancora fatto pervenire alcuna reazione.
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