L'ANALISI
05 Giugno 2023 - 05:15
A Soresina
SORESINA - Soresinese e Soncinese: i due territori confinanti, sommati, contano più di ventimila abitanti. E, la gran parte di questi, non possono andare alle poste. In entrambe le città, infatti, sono in corso i lavori per l’ammodernamento degli uffici, cioè il progetto Polis sulla digitalizzazione. Più fortunata la Città del Genala, che ha visto solo ridotto il numero degli sportelli. Meno il borgo medievale, con la saracinesca abbassata da marzo, tra la furia dei residenti. Ma c’è il rovescio della medaglia: va meglio ai soncinesi, che vedranno riconsegnato l’ufficio di via Galantino, nuovo di zecca, fra dieci giorni e, invece, peggio ai soresinesi. Dovranno aspettare ancora un mese e 12 giorni.
Diverse le situazioni, diverse anche le reazioni. A partire dagli amministratori. Il sindaco di Soresina, Diego Vairani, si è detto soddisfatto della scelta di Poste Italiane, che ha selezionato Soresina come prima realtà del Cremonese, tra chi ha un ufficio in spazi pubblici, per l’ammodernamento. L’ha presa ovviamente meno bene il collega tricolore Gabriele Gallina, che si è ritrovato per tre mesi senza servizio postale, fatta eccezione per l’ufficio di Gallignano. Che è però minuscolo e a 6 chilometri dal centro. Inutili sia le raccolte firme (rara occasione in cui opposizione e giunta si sono trovati concordi), sia le richieste di un ufficio mobile.
Diverse, come anticipato, anche le reazioni dei cittadini. A Soresina il servizio 'ridotto’, cioè la chiusura di qualche sportello, non è stato certo accolto con brindisi e festoni, però il disagio è stato contenuto. La vicinanza relativa di altri uffici di una certa importanza come Annicco, Castelleone e Casalmorano, poi, hanno tamponato e ancora oggi permettono di tenere tutto sotto controllo. Totalmente opposto lo scenario sotto la rocca sforzesca. La decisione di Poste Italiane ha visto la ferma condanna dell’Associazione Pensionati, in primis. Sono stati infatti gli anziani a pagare maggiormente lo scotto.
«Non ho un’auto e sono costretta a scegliere tra Gallignano, a sei chilometri, o Romanengo a nove. Come pensano che ci arrivi, a ottant’anni e passa, in bici? – racconta al quotidiano una residente –. Per fortuna mio figlio mi aiuta. E per la cronaca andiamo a Orzinuovi, che almeno è vicino». Tutto, fortunatamente, dovrebbe concludersi il 15 del mese. L’ufficio di via Galantino sarà potenziato, più tecnologico e con più servizi per l’utente. «Speriamo ne sia valsa la pena».
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