Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE: LA STORIA

Il cippo del tranviere rimasto ignoto

Casalbellotto, morì sulla linea Mantova-Viadana ma la targa con il suo nome è andata perduta

Nicola Barili

Email:

redazione@laprovinciacr.it

29 Giugno 2023 - 05:05

La storia. Il cippo del tranviere rimasto ignoto

Un tram a vapore e il cippo dedicato all’ignoto ferroviere morto nell’incidente

CASALMAGGIORE (CASALBELLOTTO)/VIADANA - Non sappiamo che volto avesse e neppure il nome, la sua età ci è sconosciuta ma non il suo lavoro: faceva il tranviere. E morì un giorno degli anni Trenta del Novecento, quando il mezzo pubblico a vapore che guidava deragliò all'altezza di Casalbellotto, lungo la linea Mantova-Viadana. Un triste episodio che oggi ritorna dal passato grazie ad Antonio Poli, che della frazione conserva ricordi e ne studia la storia. È lui che ha riportato in vita il cippo in ricordo del tranviere, situato a lato dell’ex strada statale 358, all’altezza del numero civico 66.

«Il cippo marmoreo è alto circa un metro e ogni volta che vengono effettuati gli sfalci rischia di essere abbattuto», spiega Poli. «Ne ho ripulito la facciata alla ricerca di qualche scritta, ma purtroppo ho trovato solo i segni lasciati probabilmente da una piccola targa commemorativa che, con il passare dei decenni, deve essersi staccata. Ma io ricordo bene i racconti di alcuni anziani di Casalbellotto ai tempi in cui ero giovane: ricordavano il deragliamento del tram, che si ribaltò provocando la morte del tranviere».

La vecchia stazione della tramvia di Casalbellotto che si nota percorrendo la strada statale Castelnovese


Poli ha fatto delle ricerche d’archivio per trovare notizie più precise sull’accaduto, primo fra tutti il nome di colui che guidava il tram, ma senza successo. Rimangono solo il cippo e i ricordi, tutto il resto rappresenta un mistero, compreso l’anno in cui avvenne l’incidente. «Si può presumere che fosse alla fine degli anni Trenta, visto che la linea tranviaria è stata chiusa nel 1933», dice Poli. Erano i tempi in cui di macchine ne circolavano pochissime: si andava in bicicletta, a piedi e, soprattutto, si usavano il treno e il tram.

La linea Mantova-Viadana fu inaugurata ufficialmente nel 1886: transitava da Gazzuolo, passava da Sabbioneta (con casello a fianco di Porta Imperiale), quindi a Ponte Maiocche, Casalbellotto (con casello vicino al bar dove oggi c’è il semaforo), Cicognara, Cogozzo e via fino al capolinea, che a Viadana era nel quartiere di S. Maria (l’edificio che fu poi usato come dispensario). All’epoca i tram erano a vapore, come i treni, e a Ponte Maiocche la linea Mantova-Viadana incrociava quella per  Casalmaggiore-Cremona, permettendo il collegamento tra le due province non solo per i viaggiatori ma anche per le merci. Anche in seguito alla crisi economica del 1929, il servizio sulla Mantova-Viadana fu soppresso nel 1933 e di quell’epoca lontana in cui circolavano i tram a vapore oggi rimane solo un cippo in fregio all’ex strada statale 358.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400