L'ANALISI
29 Giugno 2023 - 05:10
CREMA - Si è già ridotta la portata idrica del fiume Serio e già salgono le preoccupazioni per l’agricoltura e per l’ambiente nelle prossime settimane, quando il caldo è destinato ad aumentare. Le piogge di maggio e giugno hanno fortunatamente contribuito alle esigenze agricole e ambientali e negli ultimi due mesi si è invertita un po’ la tendenza, dissipando previsioni che andavano facendosi catastrofiche. Tuttavia, per il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci, non bisogna abbassare la soglia di attenzione e occorre affrontare il tema legato all’acqua. Per questo, partendo dai dati di un’intesa attività di monitoraggio condotta da Valeriano Pesenti, bergamasco appassionato di ambiente e idrometeorologia, il Parco ha fatto alcune riflessioni rispetto alla portata del fiume Serio che, in assenza di piogge scende a circa cinque metri cubi al secondo.
«L’acqua del fiume – ricorda Monaci – va a rimpinguare fontanili e rogge del Cremasco, grazie anche agli sbarramenti fluviali, meglio noti come palate, la Babbiona, la Borromea, la Malcontenta e la Menasciutto, che caratterizzano il territorio Cremasco da circa cinquecento anni. Nonostante le piogge di maggio, la situazione pur migliorata, ora indica una tendenza verso il ritorno ai dati dello scorso marzo. Per l’agricoltura, i mesi estivi sono quelli maggiormente critici e in assenza di altre piogge e senza il soccorso della neve che in quota non c’è, la tendenza verso la quantità critica di cinque metri cubi al secondo a Seriate ci porta nuovamente a tenere alta l’attenzione».
Analizzando le rilevazioni, nel periodo compreso tra febbraio 2022 e marzo 2023 la portata media del fiume si è attestata poco sopra i sei metri cubi al secondo. Fino al 2020, tra maggio e giugno si registrava in media una portata di circa 20 metri cubi al secondo. «Non disponendo di un lago come serbatoio – prosegue il presidente – la portata è riconducibile totalmente alla disponibilità dell’area di raccolta delle acque che vanno nel Serio, attraverso le montagne bergamasche. Se non fosse piovuto la situazione sarebbe già drammatica per l’ambiente e l’agricoltura. Per questo occorre intervenire, attraverso la Regione e la Provincia, deputata alle concessioni irrigue, affinché si possa valutare con molta attenzione l’equa distribuzione della risorsa idrica».
Secondo il presidente, occorre mettere in campo tutte le iniziative possibili per ottimizzare la gestione dell’acqua che scorre nel Serio: «Perché noi non abbiamo laghi di riserva ed è lo stesso fiume che alimenta le risorgive. Dobbiamo preoccuparci degli effetti dei cambiamenti climatici, che portano siccità, alluvioni, grandinate, bufere di vento. E dobbiamo favorire una gestione migliore dell’acqua che c’è e che è preziosa per tutti, per la flora, la fauna, i volatili, l’agricoltura e i bisogni umani. Nelle prossime settimane il Parco del Serio avvierà un monitoraggio della portata del fiume attraverso l’installazione di apposite centraline di controllo, in maniera da poter avere dati continui sui quali operare le valutazioni necessarie».
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