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LA NOTTE CREMONESE DEI GIOVANI

‘Ape? Sì’ fa breccia in città: «Siamo movimento di festa»

Boldori e Makhlouf, poco più che ventenni, raccontano la loro idea e la voglia di far divertire i ragazzi

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

28 Giugno 2023 - 05:00

‘Ape? Sì’ fa breccia in città: «Siamo movimento di festa»

CREMONA - «Ape? Sì» è ormai un marchio, è un appuntamento fisso per ragazzi dai 14 anni in su, un appuntamento nel cuore della città eppure itinerante, un appuntamento che corre via Instagram con oltre 3.100 follower o su Facebook e riempie le piazze. «Tutto è nato durante la pandemia, dall’idea che non ci si potesse annichilirsi in casa — dicono Marco Boldori, 27 anni, futuro architetto, e Araken Annibale Makhlouf, 23 anni, diploma allo Stanga e iscritto a Giurisprudenza —. Ci siamo chiesti come potessimo riprenderci la normalità della nostra vita. Perché non ripartire dall’aperitivo? Rito tipicamente italiano per riconquistarci le nostre piazze e città?».


Detto, fatto o quasi. «Abbiamo dovuto aspettare che la situazione tornasse alla normalità — raccontano —. Il primo appuntamento è stato il 23 dicembre 2021, ad oggi abbiamo organizzato circa 35 Ape? Sì. All’inizio a credere in noi è stato Edoardo Fugazza che ci ha chiesto di organizzare il primo appuntamento, poi pian piano, gli altri locali hanno visto che funzionava e, quando la pandemia ha allentato la sua morsa, il fenomeno è cresciuto, con nostro stesso stupore. A Porta Mosa, due settimane fa, c’erano tremila ragazzi, l’appuntamento è stato possibile grazie alla collaborazione del Paf. Incredibile, ci siamo detti».

Una delle serate in piazza delle Pace organizzata dai locali e da Ape?Sì 

Fino all’incoronazione di StraDeejay di giovedì scorso che ha coinvolto i ragazzi di ‘Ape? Sì’ nella seconda parte di serata: «È stato un grande onore e un modo per confrontarci con professionisti — dicono i due organizzatori che guidano una ventina di ragazzi volontari —. L’idea è quella di offrire serate di musica nel cuore storico della città, noi forniamo palco, dj set, l’allestimento, i locali sono responsabili delle richieste di permessi e tutto ciò che regola una manifestazione su suolo pubblico. Alle 23,30 si abbassa la musica e a mezzanotte si chiude. Proponiamo musica italiana con l’idea che si possa cantare insieme. Abbiamo incontrato gli assessori Luca Burgazzi e Barbara Manfredini per chiedere consigli, per confrontarci, spiegando i nostri obiettivi, forse semplici: che non si debba per forza andare a Brescia o in città vicine per fare serata e divertirsi».

Marco Boldori e Araken Annibale Makhlouf

Sulle polemiche alla mala movida dicono: «Rispettare le regole è doveroso e naturale — dicono —. La nostra idea è collaborare alla vita della città e di chi la abita. Con questo intento ci siamo mossi e un po’ le ultime collaborazioni ci danno ragione. Ci stanno chiamando dai paesi del territorio per animare le piazze, è accaduto a Pescarolo, accadrà a Pizzighettone. È un bel segnale. Il nostro sogno? È quello che Ape? Sì diventi una sorta di festival, una modalità di fare serata senza doversi spostare in altre città, solamente perché qui non accade nulla. Ecco noi abbiamo tentato di far accadere qualcosa per ragazzi che magari non hanno la macchina, che non vogliono spostarsi. Questo il nostro intento: vivere la città e farla vivere».

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