L'ANALISI
24 Giugno 2023 - 16:05
BOZZOLO - Era il 27 febbraio scorso, quando O.C., 27enne di origini nigeriane, regolare sul territorio nazionale, ma impiegato ‘in nero’ presso un’azienda di Casalmoro, era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro. Il suo braccio era rimasto incastrato in un macchinario utilizzato per la lavorazione della plastica, che ne aveva quasi causato l’amputazione. L’operaio, senza che venisse richiesto l’immediato intervento dei sanitari, era stato trasportato con un’auto privata al pronto soccorso di Asola, dove era stato ‘scaricato’ e lasciato solo. I datori di lavoro, vista l’irregolarità del dipendente, non avevano denunciato l’accaduto agli organi di controllo competenti. Da quel momento iniziava il calvario del giovane, che veniva successivamente trasferito in prognosi riservata al Poma di Mantova, dove è stato ricoverato per le gravissime lesioni riportate sino ai primi giorni di giugno.
Una volta dimesso, lo scorso 12 giugno, si è recato presso la Stazione carabinieri di Bozzolo, per denunciare l’accaduto. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica virgiliana, di fronte alla gravità dei fatti narrati, hanno immediatamente avviato le indagini, effettuando tutti gli accertamenti del caso. Venerdì, dunque, i carabinieri della Compagnia di Viadana, unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova e agli Ispettori dell’Ats Valpadana, hanno effettuato un accesso ispettivo presso la ditta indicata dal giovane operaio che ha permesso di acquisire ulteriori riscontri probatori in ordine a quanto riferito dal querelante. Durante l’accertamento sono stati individuati altri tre lavoratori stranieri, clandestini sul territorio nazionale e non regolarmente assunti.
Al termine della verifica, secondo l’ipotesi accusatoria, sono stati denunciati i due titolari e gestori dell’azienda – di origini cinesi — e sequestrato lo stabilimento produttivo per le riscontrate gravi violazioni relative all'igiene e sicurezza sul luogo di lavoro, per l’impiego di manodopera clandestina e per il reato di lesione gravissime colpose. Contestualmente sono state comminate sanzioni pecuniarie per un totale di 193mila euro.
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