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CREMONA: IL MUSEO VERTICALE

Il viaggio dalla terra al cielo inizia ai piedi del Torrazzo

Inaugurata la nuova biglietteria nella sala San Giuseppe. E nel mezzanino la collezione degli orologi da tasca

Mariagrazia Teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

24 Giugno 2023 - 09:04

Il viaggio dalla terra al cielo inizia ai piedi del Torrazzo

La saletta del mezzanino con la collezione di don Marino Dalè

CREMONA - È bastato rimuovere il pesante cancello in ferro che ne ha impedito fino a ieri l’accesso, perché il delizioso cortiletto del Torrazzo fosse finalmente accessibile a tutti, e in particolare a chi abbia in animo di cimentarsi nella salita dei 502 gradini in pietra per godere di un panorama impagabile. Si amplia dunque lo spazio all’accoglienza di turisti e non solo perchè in fondo al cortiletto, proprio ai piedi della torre, è stata allestita la nuova biglietteria con annesso bookshop inaugurati ieri pomeriggio con una semplice cerimonia all’interno del cosiddetto camerone San Giuseppe. Sala dal grande valore storico che prende il nome dall’altare della cattedrale dietro al quale è posta, è impreziosita dal monumentale armadio seicentesco in noce che sfiora i venti metri di lunghezza, da sempre custode degli oggetti liturgici in uso alla cattedrale (tra cui tappeti, candelabri e il grande presepe), come in passato lo è stato per la grande croce d’argento, oggi al Museo diocesano.

Il vescovo Antonio Napolioni e don Gianluca Gaiardi con gli assessori Luca Burgazzi e Barbara Manfredini, la conservatrice del museo Archeologico Marina Volontè e l’architetto Fabio Bosio. Presenti anche alcuni parroci e canonici del Capitolo della Cattedrale 

Il restauratore Ivan Strazzoni se ne è preso cura ponendo rimedio agli acciacchi causati dal tempo e dall’uso. Dalla nuova biglietteria, quattro volte più ampia della precedente, decisamente più funzionale oltre che accogliente si accede non solamente al Torrazzo e al suo Museo Verticale ma anche direttamente alla cattedrale, senza dover tornare sui propri passi e uscire sulla piazza. In un mezzanino appena recuperato, in quel viaggio nel tempo che offre il Museo Verticale («un’esperienza interiore: dal tempo al cielo» l’aveva ribattezzata il vescovo Napolioni) è stata allestita un piccola mostra di orologi da tasca. Si tratta della collezione apparteneva alla famiglia di don Marino Dalè, parroco di Fiesco e Trigolo, con pezzi di pregio storico che raccontano le vicende d’Italia tra Otto e Novecento e altri di pura oggettistica d’arte. Come l’Hora Christi in argento, dalla cassa cesellata con un Cristo in croce, lo svegliarino monacale, l’orologio in braille, quelli cosiddetti ‘reali’ con gli stemmi delle case regnanti, l’orologio Risorgimentale e ancora quello, raro e prezioso, appartenente alla collezione privata dello zar Nicola. Altri ancora donativi di pontefici, come Pio X e Pio XI.

Andrea, custode del Torrazzo e ora anche del nuovo bookshop. Sotto il prezioso ‘Hora Christi’

Ha brevemente introdotto la piccola cerimonia, allietata dalle note del violino di Isaac Meinert, don Gianluca Gaiardi, responsabile dei beni culturali della Diocesi. «Oggi aggiungiamo un importante e utile tassello al nostro polo culturale. Abbiamo aperto nuovi cancelli, altri ne abbiamo tolti», ha detto passando poi la parola all’architetto Fabio Bosio che segue fin dalle suo origini il progetto del Museo Verticale e che ha ringraziato tutti coloro che, in tempi brevi e con grande maestria, hanno collaborato anche a questa ultima realizzazione. In chiusura la benedizione del vescovo. «Qui non siamo in un Museo, ma nel cuore della città, nel cuore della diocesi. Non sono i biglietti che staccheremo, ma le persone che incontreremo chiamate a gioire con noi nello scoprire questi monumenti di bellezza e fede che sfidano il tempo». 

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