L'ANALISI
22 Giugno 2023 - 17:08
Renata Barili e l'agriturismo Cascina Valentino
PIZZIGHETTONE - Si è spenta dopo una lotta con la malattia, a soli 67 anni, Renata Barili. Era la regina indiscussa degli agriturismi cremonesi. «Una persona vulcanica. Un vulcano di idee, di voglia di fare e costruire – racconta l’amica e allora referente Agriturist Cremona per Libera Annamaria Ardigò –. Ci è mancata tanto, ci mancherà di più. Siamo sommersi di messaggi di chi le voleva bene. E questo vuol dire tanto».
Vicinanza e lutto anche della presidente di sezione della Libera Agricoltori Cremonesi Laura Baronchelli: «La ricordiamo per l'impegno, la serietà e la disponibilità con cui per anni ha portato avanti le varie iniziative, sempre spinta dal costruire qualcosa nell'interesse comune del gruppo». Manifestazioni di cordoglio e vicinanza alla famiglia da Confagricoltura Lombardia col suo presidente Riccardo Crotti.
Barili significava Agriturismo Cascina Valentino. E Cascina Valentino voleva dire anche Renata. Un legame indissolubile, segnato dall’amore per la professione, per il settore e per il territorio. Il perché centinaia di persone abbiano manifestato oggi, dopo lo sconforto, tanto affetto, è ben spiegato nelle parole con cui Renata e il marito Saverio accoglievano gli avventori in quel del paradiso verde sull’Adda: «Chi arriva da noi non è un cliente, è nostro ospite. Non avrete in mano un menù quando vi faremo accomodare al tavolo, ma vi racconteremo quello che vi abbiamo preparato».
Il perfetto mix dello spirito libero e imprenditoriale. Amante della natura, del Cremonese, degli animali, della gastronomia, del ‘buono di casa nostra’ e non solo. La leadership di settore, insomma, non l’ha certo cercata. Non era nel suo stile. Ma non poteva che arrivare. Ed è per questo che, dal 2012 al 2018 è stata la guida indiscussa, dal 2012 al 2018, di Agriturist Cremona, emanazione di Confagricoltura. Ricoprendo poi anche il ruolo di vice a livello regionale e membro dell’associazione nazionale.
Presentando la Cascina Valentino, con la famiglia che ha raccolto il testimone, diceva: «L’idea di gestire un agriturismo ci è venuta proprio per permetterci di coltivare il nostro piacere più grande, cioè quello di invitare amici a cena, cucinare per loro e bere insieme del buon vino. Questa è stata la spinta per iniziare, e ancora oggi che sono passati tanti anni, questa è la nostra filosofia». Se la scelta fosse stata quella giusta l’hanno deciso i clienti: la valanga di recensioni entusiaste hanno fatto dell’agriturismo una delle località ‘Certificato d’eccellenza’ su TripAdvisor. Insomma: una guida, un’amica, un punto di riferimento, un’imprenditrice, una leader, una persona innamorata della famiglia e del lavoro. Ed ecco perché le lacrime sono tante. E lo saranno anche sabato, alle 10, nella chiesa di San Bassiano, per l’ultimo saluto.
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