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SONCINO

Panini con il volto di Piero Manzoni all'expo dedicata al grande artista

A 60 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1963, una mostra al Museo della Stampa, organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano e la Pro loco APS apre sabato alle 17.30 in via Lanfranco

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

21 Giugno 2023 - 16:55

Panini con il volto di Piero Manzoni all'expo dedicata al grande artista

Il primo ‘panino Manzoni’ sulla tavola di una famiglia soncinese

SONCINO - Adesso nel borgo c’è il ‘panino alla Manzoni’. Ma non è quel che sembra. Soncino è nota per le sue radici amare e la storia medievale ma anche perché qui, esattamente 90 anni fa, e cioè nel 1933, nasceva Piero Manzoni, uno dei più grandi artisti di sempre. A 60 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1963, una mostra al Museo della Stampa, organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano e la Pro loco APS apre sabato alle 17.30 in via Lanfranco. Manzoni, tra genio e follia. E l’omaggio non è da meno: l'expo sarà infatti condita, in ogni senso possibile, da panini col suo volto. Li hanno realizzati i ragazzi del Forno in Piazza con le forme di Giovanni Morbin, citando proprio una delle più famose opere del maestro.


«Riportiamo le opere dell’artista nel suo paese natale» commentano gli organizzatori, tra cui Giuseppe Cavalli di Museo e Pro loco. E non c’è dubbio che Soncino, dai tempi dell’indimenticabile e indimenticata expo di Goya negli anni ‘90, non abbia mai raggiunto livbelli così alti. Un esempio? Se non bastano i ‘panini’ Achromes, c’è la Merda d’Artista. Quella vera. E, più precisamente, la numero 58 che è stata gentilmente concessa dalla famiglia che guida la Fondazione omonima dedicata a Piero.
Insomma, c’era la piazza e c’era il palazzo. Di Manzoni, a Soncino, se ne parla ogni giorno ed è quasi impossibile non imbattersi in luoghi pubblici, eventi, ricorrenze o immobili legati alla sua eredità o alla sua commemorazione. Ma questa è, senza dubbio, la prima volta che l’artista entrerà nelle case dei soncinesi, letteralmente. Arrivando alle tavole, non come ospite ma come protagonista.


L’idea della Pro loco e del Museo è stata in un certo senso geniale: quella faccia marmorea, eppure commestibile, è un modo per avvicinare tutti non solo all’artista ma all’arte in generale. E già solo i primi scatti, che circolano in paese, hanno acceso vivaci dibattiti e grande interesse. Ora non resta che attendere il lancio vero e proprio della serie di eventi dedicati al maestro. Il primo già domani, alle 17.30, con performance di diversi artisti, poi in replica, col taglio del nastro, sabato sempre nel Centro Studi Ebraici.

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