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SONCINO

Rassegna dedicata a Piero Manzoni, c'è il patrocinio del Ministero

La decisione del ministro Gennaro Sangiuliano, comunicata con una lettera ufficiale arrivata da Roma, è stata molto apprezzata dai vertici della Pro loco

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

19 Febbraio 2023 - 15:14

Rassegna dedicata a Piero Manzoni, c'è il patrocinio del Ministero

Piero Manzoni e il ministro Gennaro Sangiuliano

SONCINO - «È con grande piacere che vi comunico che il signor ministro Gennaro Sangiuliano ha concesso il patrocinio del Ministero della Cultura a tutte le iniziative in programma su Piero Manzoni a Soncino». Questo l’annuncio di Giuseppe Cavalli ai soci della Pro loco e a tutti i collaboratori del Centro Studi ebraici. La decisione, comunicata con una lettera ufficiale arrivata da Roma, è stata molto apprezzata dai vertici: «Questo riconoscimento è motivo di orgoglio non solo per gli organizzatori – spiegano da Pro loco – ma per tutta la nostra comunità». 

Il torchio al centro della sala principale del Museo della stampa

Nella cassetta delle lettere di via Lanfranco una busta sigillata. Arriva dal Collegio Romano e il mittente è d’eccezione: «Ho concesso il patrocinio del Ministero all’iniziativa in ricordo di Piero Manzoni. Nel formulare i migliori auguri per il successo dell’evento – scrive il ministro a Cavalli - colgo l’occasione per inviarle i miei cordiali saluti». Grande emozione per i volontari del borgo alla scoperta, inattesa. Ma perché proprio ora e cosa c’entra Piero Manzoni? Presto detto: dalla prossima settimana e fino al 30 settembre la Pro loco di Soncino organizzerà una rassegna interamente dedicata al genio dell’arte nato a Soncino. Si chiama «Piero Manzoni. Relazioni impossibili» e celebra il novantesimo anno dalla nascita e il cinquantenario della scomparsa del soncinese più famoso dell'era moderna.

LA FIGURA

Piero Manzoni è nato a Soncino il 13 luglio del 1933, figlio del conte Egisto Manzoni, originario del Ravennate, e della soncinese Valeria Meroni, la cui famiglia era proprietaria dell’omonimo opificio, oggi Ex Filanda. Lascia molto presto il borgo medievale per trasferirsi a Milano dove studierà e crescerà come artista. Nel 1957 la creazione di alcuni dei suoi iconici capolavori, i quadri senza colore Achromes oggi conservati al Museo del Novecento. Ma l’idea che lo consegnerà alla storia e al successo internazionale è, ovviamente, Merda d’artista. La provocazione consiste nella produzione di 90 barattoli di latta (per la carne in scatola) etichettate in francese, tedesco, inglese e italiano con la scritta: «Merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961». In un’asta del dicembre 2016 la scatoletta sessantanove è stata venduta per 275 mila euro. La 14 si trova al MoMa, il museo di arte moderna di New York.
Ancora oggi, tra Milano e Soncino vivono, gli eredi del genio. A Soncino c’è, infatti, Villa Manzoni (attigua alla filanda) e la piazza ricavata dall’ex ala delle elementari si chiama proprio piazza Manzoni.

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