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L'ASSEMBLEA DEGLI INDUSTRIALI

Ue matrigna, Po dimenticato: «Ideologia contro le imprese»

Navigabilità e regimazione in un cassetto. «Sostenibilità sacrosanta, ma la realtà non va ignorata»

Andrea Gandolfi

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agandolfi@laprovinciacr.it

20 Giugno 2023 - 12:11

Ue matrigna, Po dimenticato: «Ideologia contro le imprese»

Stefano Allegri, Guido Guidesi e Massimiliano Salini

CREMONA - Un rilancio strutturale della navigazione interna, ma anche la tanto auspicata regimazione del Po sono al momento quasi completamente ‘fuori dai radar’ dell’Unione Europea. Il primo dopo che l’ex ministro Giovannini ha inspiegabilmente chiesto a Bruxelles di togliere il progetto del prolungamento Pizzighettone - Milano dal corridoio europeo, la seconda a fronte di quanto previsto dalla Nature restoration law, proposta di legge che crea più di un ostacolo agli interventi nelle aree naturali.

Le autorità in prima fila tra il pubblico: Auricchio, Dell’Anna, Gerbo e il prefetto Corrado Conforto Galli 

Lo ha spiegato l’europarlamentare del Ppe Massimiliano Salini, intervenendo ieri pomeriggio presso la Magic Pack di Gadesco al confronto seguito all’assemblea privata di Confindustria Cremona.
Un’inconsueta doppia intervista, condotta dal presidente degli Industriali Stefano Allegri davanti ad una platea gremita da esponenti del mondo economico ed autorità (tra loro anche i presidenti lombardi di Confindustria, Francesco Buzzella, e di Confagricoltura, Riccardo Crotti). All’appuntamento - oltre a Salini - ha partecipato anche l’assessore regionale lombardo allo sviluppo economico Guido Guidesi.


Una chiacchierata partita dai più recenti indicatori congiunturali - non propriamente entusiasmanti - dell’economia nazionale: inflazione e costo del denaro in ascesa, produzione industriale ed esportazioni in calo, con i costi energetici e le ripercussioni del conflitto russo-ucraino a farla da padrone tra le preoccupazioni degli imprenditori. In un contesto continentale nel quale la differente formulazione degli aiuti di Stato ed il riesplodere dei protezionismi crea forti distorsioni alla concorrenza, mentre il pur sacrosanto sforzo di favorire la transizione ecologica rischia di trasformarsi in un boomerang per la sua forte impostazione ideologica, che sembra contemplare quasi solo drastici interventi a danno della produzione e dell’attività agricola.


«Aspetti che si ritrovano - ha precisato Salini - nella ‘direttiva aria’ della quale ora si propone una versione fortemente peggiorativa, trasformando l’Europa da arbitro e giocatore. Perché anziché limitarsi a stabilire gli obiettivi da raggiungere, fissa anche le sole modalità accettate per conseguirli: dunque, niente libertà e nessuna considerazione né delle condizioni specifiche (e magari uniche) nelle quali può trovarsi un territorio, né della creatività o del tasso di innovazione e di concorrenza che potrebbe essere messo in campo. Come a dire che se la Lombardia sconta condizioni morfologiche svantaggiose che portano al ristagno dell’aria e di eventuali fattori inquinanti, la soluzione deve essere la chiusura delle aziende o degli allevamenti».


«Oppure - ha rincarato la dose Guidesi - l’abbattimento delle Alpi e la drastica riduzione della popolazione. Dimenticare la realtà e negare il principio della neutralità tecnologica a vantaggio dell’ideologia non ha mai portato da nessuna parte. A meno che l’obiettivo non sia quella di ‘fermare’ l’Europa (dove peraltro il commissario all’Industria e quello all’Ambiente hanno visioni completamente diverse) per favorire l’Oriente, a partire dalla Cina». Non basta - quindi - parlare di sostenibilità; perché il ‘come’ viene perseguita è parte integrante e costitutiva del risultato finale. Ad esempio, la scelta per le auto elettriche è positiva ‘a prescindere’, indipendentemente dalle modalità di produzione dell’energia, oppure le valutazioni da fare sono più complesse?

Stefano Allegri e Riccardo Crotti 


Allo stesso modo - ha aggiunto Salini - «se non ci possono essere ragionevoli dubbi sulla necessità di ridurre il più possibile la quantità dei rifiuti incentivando politiche di riciclo, che senso ha pretendere - come si vorrebbe - addirittura il riuso? Senza valutarne l’impatto ambientale, certamente non irrilevante, e la condanna a rifiuti di ciò che è materialmente impossibile riutilizzare? Intanto è partita una nuova crociata contro gli imballaggi; e il tema non è se sono riciclabili oppure no. Ma allora il problema non è la tutela dell’ambiente, quanto piuttosto la fissazione di uno stile di vita per le persone. Che senso ha?».


In chiusura, Guidesi ha sottolineato gli aspetti positivi legati al progetto dell’autonomia differenziata. «Premesso che si limita ad attuare la Costituzione - ha concluso l’assessore regionale - ricordo che ne godono anche le altre principali regioni nostre competitor in Europa; dunque è una rilevante questione economica e sociale, di oggettivo impatto nazionale visto il riconosciuto ruolo di traino esercitato dalla Lombardia sull’economia italiana nel suo complesso».

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