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OSTIANO

Comunità in festa per i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Tagliani

Stamattina, la chiesa parrocchiale era gremita, d affiancarlo nella celebrazione, animata dal coro, don Libero Zilia, vicario generale del vescovo della diocesi di Mantova e don Vincenzo Nsengumuremyi

Serena Ferpozzi

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serena.ferpozzi@gmail.com

18 Giugno 2023 - 12:40

Comunità in festa per i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Tagliani

OSTIANO - La comunità di Ostiano in festa per i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Tagliani. Stamattina, la chiesa parrocchiale era gremita, d affiancarlo nella celebrazione, animata dal coro, don Libero Zilia, vicario generale del vescovo della diocesi di Mantova e don Vincenzo Nsengumuremyi. Al termine della messa hanno preso la parola don Libero che, oltre a condividere la gioia per questo momento nel solco di una fraterna amicizia, ha letto il messaggio del vescovo di Mantova, monsignor don Marco Busca.

«Don Giuseppe è arrivato a 50 anni di sacerdozio. Non si ricorda nemmeno lui di tutto il bene che è passato in questo lungo percorso. Il Signore permette della ‘amnesie’ per non farci diventare superbi neppure in nome del bene fatto. Il sacerdote non è un supercristiano, è un uomo credente che si impegna ad essere fedele. È vero che il sacerdote fa la comunità, ma il dono è reciproco: anche la comunità fa il sacerdote».


A seguire è intervento anche il sindaco di Ostiano Canzio Posio. «Cinquant’anni sono un periodo di per sé molto ampio, ancor di più per un pastore di anime in tempi di rapide trasformazioni. Ha professato il suo ministro in tempi non facili, che hanno visto cambiamenti radicali in cui ha dovuto tenere accesa la fiammella della fede. Proprio qui abbiamo visto quanto valga la sua presenza, l’azione pastorale franca e diretta, la sua pacata lettura del Vangelo. Da sindaco ho potuto toccare con mano la sua carità discreta e la sua opera a favore degli immobili parrocchiali. Non posso scordare il suo arrivo in questa parrocchia 20 anni fa: una parrocchia che appartiene ad un’amministrazione cremonese, che si vanta di avere l’anima mantovana e la cui gente sembra parlare con un accento bresciano. Da allora tanti anni sono passati e dopo un po’ di rodaggio ci siamo conosciuti e capiti, quindi grazie don e nel possibile resti ancora a lungo tra noi».


Infine Alberto Regonini, a nome dell’unità pastorale ha voluto ringraziare il parroco. «In questi anni abbiamo conosciuto un don attivo su più fronti, dal rifacimento dell’oratorio, al restauro della Trinità, al mantenimento del cospicuo patrimonio della parrocchia e alla volontà di portare avanti il cinema don Rosa. Un don di poche parole, ma che con il suo esempio sa essere vero testimone assumendo una dimensione più concerta e umana nel celebrare l’Eucarestia, nel proclamare la Parola di Dio, nell’amministrare i sacramenti, nell’occuparsi della catechesi, dell’oratorio, nell’ascoltare le famiglie, nell’incoraggiare i giovani nel lenire le sofferenze degli ammalati». Il parroco emozionato per il senso di condivisione e vicinanza ha ringraziato «per la dimostrazione di affetto» ricordando la sua storia. Al termine rinfresco in oratorio con la consegna del regalo, un orologio e un quadro che rappresenta la pala dell’altare di San Guadenzio.

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