L'ANALISI
17 Giugno 2023 - 05:10
CREMA - «Caro don Andrea tu stasera sei qui perché hai ascoltato la parola di Gesù. ‘Venite a me, prendete il mio giogo sopra di voi, il mio giogo è dolce, il mio peso leggero’. E sia davvero leggero e fonte di inesauribile gioia, grazie anche alla nostra preghiera, il ministero che Dio ti affida per il bene della sua Chiesa».
Questo l’augurio formulato dal vescovo Daniele Gianotti in apertura della messa, al neo sacerdote don Andrea Berselli, ordinato ieri sera in cattedrale. Una cerimonia solenne, seguita da centinaia di fedeli che hanno riempito il duomo con largo anticipo sull’inizio della funzione. Nei primi banchi i genitori del neo sacerdote: Roberto e Teresita. Con loro i parrocchiani di San Carlo, dove don Andrea (32enne) è nato e cresciuto e dove domani alle 10,30 celebrerà la prima messa. Poi i fedeli delle parrocchie dell’unità pastorale di Vaiano, Monte, Palazzo Pignano e Cascine dove don Berselli segue soprattutto le attività degli oratori. A Vaiano celebrerà la messa domenica 25 alle 10,30 nell’area anfiteatro.
La serata di ieri è stata di festa per la diocesi e anche l’occasione per un passaggio di consegne con don Gabriele Frassi, che sta concludendo il suo percorso alla guida del seminario; al suo posto da settembre subentrerà don Simone Valerani.
«Per descrivere la sintonia particolare di un uomo con Dio e specialmente la sintonia di qualcuno al quale Dio affida una missione in favore del suo popolo, si parla di un uomo nel cuore di Dio — ha ricordato il vescovo nell’omelia —: ciò non ci deve sorprendere. Ce lo ricorda, tra gli altri testi della Bibbia, il libro di Isaia. Non siamo qui stasera sorretti da questa convinzione, che Dio sta donando alla nostra Chiesa un nuovo prete e tenga fede alla sua promessa, che non manchino al suo popolo, pastori secondo il suo cuore, ministri e servitori. Siamo qui convinti che Dio continuerà a cercare e chiamare uomini secondo il suo cuore, che mettendosi in sintonia si rendano disponibili a rispondere alla sua chiamata».
È quello che spera anche la diocesi cremasca che, per i prossimi sei anni almeno, non ha in vista nuove ordinazioni sacerdotali, come ha ricordato lo stesso presule.
«Caro don Andrea lo sai e lo sa Gesù che non si diventa preti per comandare, primeggiare, esercitare un potere, ma per cercare l’ultimo posto e stare in mezzo ai fratelli come colui serve. Se c’è un potere al quale Gesù tiene è quello di dare la vita, la sua vita. Un potere che lui dà a chi risponde alla sua chiamata: la capacità di fare della propria vita un dono di amore». Don Andrea ha manifestato la volontà di assumerne gli impegni del presbiterato, rispondendo alle domande del vescovo. «Con l’aiuto di Dio, lo voglio», ha detto prima di prostrarsi sull’altare maggiore. E la folla della cattedrale di Crema lo ha applaudito.
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