L'ANALISI
15 Giugno 2023 - 09:23
CREMONA - I violini cremonesi andranno agli alunni della scuola di Borodianka, cittadina vicino a Kiev: la scuola fisicamente non c’è più, è stata rasa al suolo, ma professori e studenti non hanno smesso di fare musica, anche sotto le bombe. Raccogliendo l’appello fatto dal maestro Antonio Greco, che nell’ambito del Ravenna Festival collabora con il maestro Riccardo Muti, la scuola di liuteria si è detta disponibile a realizzare alcuni violini tre quarti, ovvero con le dimensioni adatte ai bambini. L’iniziativa rientra fra l’altro nella progettualità con cui Cremona e l’assessorato alla Cultura guidato da Luca Burgazzi hanno presentato per la candidatura ad entrare fra le Città creative dell’Unesco, una progettualità che declina la musica come strumento per costruire comunità, dialogo fra i popoli e come antidoto ai conflitti.
Il contatto di Antonio Greco con il direttore Bodgan Plish dell’Opera di Kiev è nato nell’ambito del concerto promosso da Le Vie dell’Amicizia di Riccardo Muti e dall’invito ricevuto dal maestro cremonese che il settembre scorso ha eseguito il Vespro della beata vergine di Monteverdi al teatro dell’Opera di Kiev. La richiesta di Plish di aiutare gli studenti della scuola di musica ha trovato terreno fertile nella città di Stradivari con la collaborazione della scuola di liuteria. Ad esprimere la soddisfazione per questo atto di vicinanza alla scuola ucraina è lo stesso maestro Muti che in una lettera di appoggio alla candidatura di Cremona a Città Creativa Unesco scrive al sindaco Gianluca Galimberti e all’assessore Burgazzi: «Ho esaminato la proposta della candidatura di Cremona a Città Creativa Unesco della Musica 2023 e, in particolare, il progetto di collaborazione proposto dal Maestro Greco e sostenuto da tutti gli aderenti tra cui la Scuola Borondianka e la città di Cremona. Approvo i valori di questa iniziativa, a cui aderisco». E segue la firma.
La disponibilità della scuola di liuteria è stata confermata dal preside, Daniele Pitturelli che osserva: «i maestri liutai della scuola hanno valutato positivamente la proposta che ci è arrivata dal Comune e dal maestro Greco — afferma il dirigente scolastico —. Ora bisogna capire in maniera circostanziata a chi dovremo dare i violini in comodato, individuando studenti e insegnanti, anche perché, essendo una scuola statale, non abbiamo facoltà di fare donazioni. Ciò che sembra facile e immediato, diventa più complicato, se portato in un paese in guerra. Detto questo, piace l’idea che violini nati a Cremona possano contribuire a non spegnere il suono della musica come simbolo di pace e dialogo in una terra ferita dalla guerra». Atti burocratici e tempi di costruzione degli strumenti a parte, il ponte fra la città di Stradivari e la comunità di Borodianka è stato lanciato, con il plauso di Muti, il più grande direttore d’orchestra italiano. Tutto ciò fa pensare che possa essere un buon viatico per la candidatura di Cremona a città creativa dell’Unesco, la creatività sta anche nella voglia di spendersi per gli altri.
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