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L'ESTATE DEI RAGAZZI

I Grest fanno il pieno: carica di 13mila bambini

Sono 89 gli oratori che ospitano le attività, solo a Cremona coinvolti 2.300 giovanissimi. In provincia 4.500 adolescenti stanno facendo gli animatori

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

14 Giugno 2023 - 05:05

I Grest fanno il pieno: carica di 13mila bambini

CREMONA - ‘Tu X Tutti’ è lo slogan del Grest 2023, l’invito a prendersi cura l’uno dell’altro, a condividere le lunghe giornate di giugno, giornate che non finiscono mai fra giochi e laboratori espressivi. È l’invito a cui hanno risposto 13.000 bambini della Diocesi di Cremona, che da lunedì partecipano ai Grest ospitati in 89 oratori. Ma non è solo nei numeri dei bambini che si ha la dimensione di un’attività educativa e ricreativa capillare.

Non meno significativo appare il coinvolgimento di 4.500 adolescenti che stanno facendo gli animatori: ragazzi e ragazze delle superiori che tutti i giorni costruiscono occasioni di divertimento e di gioco per i bambini delle elementari e ragazzi delle medie, animatori guidati dal coordinamento di 500 responsabili, molti dei quali giovani educatori professionisti, cui si devono aggiungere i sacerdoti dei diversi oratori. Solo in città gli oratori che ospitano il Grest sono 16, i bambini coinvolti sono 2.300; gli animatori sono 700, una settantina i coordinatori.


Il Grest è un mondo che si muove, è un concentrato di energia e di voglia di stare insieme. Le attività di Grest coprono di media le tre settimane di giugno, ma non mancano eccezioni, come l’oratorio Sant’Antonio Maria Zaccaria vicino seminario che programma attività per ben sette settimane, in altri casi una settimana di Grest — dopo la pausa di luglio e agosto — viene organizzata anche a settembre, per sostenere i bambini e le loro famiglie nei compiti scolastici, prima della ripresa delle lezioni.

Don Francesco Fontana

«Stiamo raggiungendo i numeri che si facevano negli anni pre-Covid — spiega il responsabile della FoCr, don Francesco Fontana —. Il tema di quest’anno è la prosecuzione di quello del 2021, dedicato al gioco con lo slogan ‘Urrà’ e di quello delle emozioni con il titolo ‘Batticuore’ dell’anno scorso. Con ‘Tu X Tutti’ l’accento è posto sulle relazioni e si porta a sintesi quello che è lo spirito delle attività oratoriali volute e ideate da Don Bosco: la possibilità di costruire relazioni giocando insieme e avendo come energia la forza delle emozioni che nascono dal confrontarsi con gli altri».


Per capire quanto questo sia vero basta frequentare anche distrattamente gli oratori, vedere gli adolescenti prendersi cura dei più piccoli, essere empatici ma anche rassicuranti, oltrepassando i luoghi comuni su adolescenti poco inclini alla relazione: «L’esperienza del Grest permette ai ragazzi di vivere un tempo che non è condizionato da attività performanti come quelle che spesso sono richieste agli adulti — spiega —. Al Grest c’è spazio anche per la noia, con cui è salutare confrontarsi e fare i conti. I ragazzi del dopo Covid mostrano una gran voglia di mettersi in gioco, sono disponibili, pur non nascondendo le loro fragilità. L’esperienza del Covid ha lasciato segni profondi, lo sa bene chi insegna, ma queste ferite possono essere superate e lenite nella relazione con gli altri, nella possibilità di sentirsi utili a chi magari è più piccolo».


Come dire che l’educazione fra pari all’oratorio c’è da sempre, dai tempi di don Bosco, una prassi che mette a confronto bambini e ragazzini, gli uni a sostegno degli altri, entrambi insieme nella piacevole fatica di crescere facendo esperienza, giocando ed emozionandosi, «e tutto questo in maniera gratuita, con unica motivazione: incontrare i propri pari, mettersi al servizio degli altri in una situazione in cui l’adolescente si rivede com’era, mentre il bambino vede nel suo animatore un esempio, immagina come potrebbe essere».

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