Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASTELPONZONE

I ladri tentano di rubare nella casa del don, ma la porta non cede

Mentre don Carrai stava confessando i fedeli, i malviventi hanno cercato di entrare nella sua abitazione, fortunatamente senza riuscirci: "Non tengo soldi, solo foto ricordo"

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

05 Giugno 2023 - 16:41

I ladri tentano di rubare nella casa del don, ma la porta non cede

Un intervento dei carabinieri di Cremona

CASTELPONZONE - Mentre sta confessando i fedeli trovandosi lontano da casa, i malviventi tentano di entrare nella sua abitazione, fortunatamente senza riuscirci. È successo sabato pomeriggio a don Luigi Carrai, 86 anni, collaboratore parrocchiale, residente in via Buschini a Castelponzone, frazione di Scandolara Ravara.

«Ogni sabato pomeriggio — racconta don Luigi — vado a Ca’ de’ Soresini (frazione di San Martino del Lago, nda) perché confesso dalle 15 alle 17,30, quando inizia la messa vespertina. Intorno alle 18 poi vado all’oratorio di Scandolara e rientro a casa intorno alle 19. Sabato non mi sono accorto subito di quello che era successo. L’ho visto alle 22, quando sono andato a chiudere il portoncino ed è stato lì che ho visto che la porta d’ingresso presentava alcune rotture. Devono averla ‘massacrata’ ma ha resistito perfettamente, perché ha due vetri antisfondamento e solo il primo è stato rovinato. C’erano pure i catenacci che hanno fatto il loro dovere. Devo dire che la ditta Mazzini di Cingia de’ Botti, che ha prodotto e installato quella porta, ha fatto davvero un ottimo lavoro, perché i ladri non sono riusciti a entrare, nonostante abbiano provato e riprovato». In casa si trovava il pastore maremmano di don Luigi.

Gli ignoti che hanno agito, aggiunge il sacerdote, «hanno prima scavalcato una muraglia bassa entrando nel giardino e poi hanno dato dei colpi alla porta».

Don Carrai, superata la sorpresa e lo sconcerto iniziali, ha poi chiamato i carabinieri che hanno effettuato un sopralluogo. «Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere: era successo anche a Breda Cisoni e a Rivarolo Mantovano. Io ho paura che qualcuno entri e mi rovini i ricordi che ho. In casa non tengo soldi, ma ho tante fotografie e memorie delle mie scalate, a esempio, e ci tengo davvero tanto».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400