L'ANALISI
11 Dicembre 2022 - 15:14
PADERNO PONCHIELLI - L’arciprete non c’è e i ladri arraffano 1500 euro delle offerte. E’ successo venerdì sera nella canonica di piazza Vittorio Veneto, presumibilmente tra le 20 e le 22. Vale a dire nell’arco di tempo in cui don Fabrizio Ghisoni era assente per impegni a Soresina. I predoni, che sicuramente lo sapevano, hanno scavalcato la recinzione della casa parrocchiale e dopo aver scardinato la porta sul retro dell’abitazione si sono introdotti all’interno mettendo lo studio del don a soqquadro. Se ne sono andati solo quando sono riusciti a trovare il denaro che il sacerdote non ha fatto in tempo a mettere al sicuro.
Al suo rientro a casa il parroco ha fatto l’amara scoperta e ha subito segnalato il fatto ai carabinieri di Casalbuttano che hanno già eseguito un sopralluogo. Poi il sacerdote ha sporto regolare denuncia in caserma comunicando anche l’episodio ai fedeli durante le messe. E all’uscita di chiesa la notizia ha fatto in poco tempo il giro del paese, provocando dispiacere e rabbia tra i fedeli.
Negli ultimi tempi è la seconda volta che i predoni prendono di mira la casa parrocchiale: quattro anni fa, il giorno dell’Immacolata, quando a guidare le anime di Paderno era don Claudio Rasoli, i soliti ignoti, ben sapendo che lui si trovava altrove, gli avevano rubato 600 euro e il pc portatile. Siccome per don Claudio era uno strumento di lavoro importantissimo, all’epoca e a sua insaputa, i fedeli si mobilitarono e nel giro di quindici giorni riuscirono a raccogliere il denaro necessario per comprargliene uno nuovo. La colletta speciale fece commuovere il parroco.
Stavolta la seconda offesa, arrivata però il giorno dopo la festa della Madonna: una coincidenza temporale che in tanti leggono così: «I ladri sono gli stessi». «Ci vuole un bel coraggio a rubare le offerte della parrocchia – sbotta un pensionato – fanno fatica a tirare avanti anche loro perchè le spese, soprattutto in questo periodo di aumenti. sono sempre tante eppure a questi balordi non interessa».
«Io sono certa che se invece di rubargli i soldi – afferma una signora – avessero suonato al campanello di don Fabrizio per chiedergli aiuto, lui non si sarebbe tirato indietro; così facendo però, si commettono dei reati e i problemi non vengono risolti».
«Chi sbaglia deve pagare – si augura un altro residente – spero che i carabinieri riescano a scoprire i responsabili e a punirli perché è ora di finirla, la gente fa fatica a tirare a fine mese e questi se ne approfittano perché sanno che tanto in galera non ci andranno mai, è ora di finirla».
La solidarietà dell’amministrazione comunale arriva per bocca del sindaco Cristiano Strinati: «Quando si vanno a colpire i soldi delle attività benefiche dell’oratorio e le offerte della parrocchia – annota il primo cittadino di Paderno - i sentimenti di sdegno raddoppiano perché si tratta di risorse dell’intera comunità; non posso che esprimere vicinanza al parroco per il senso di violazione che lo anima in questi momenti».
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