L'ANALISI
05 Giugno 2023 - 12:27
Francesco Acerbi
CREMA - Si scava nella memoria, nella domenica cremasca del dopo arresto. Perché Francesco Acerbi, il broker dei vip trapiantato da anni a Londra e finito in manette ad Atene, ora tornano a ricordarselo in molti, «anche se i contatti erano ormai persi...». E i lineamenti dell’ex guru della finanza, che dalla City gestiva i patrimoni di alcune delle famiglie più in vista dell’imprenditoria italiana, iniziano a delinearsi nelle menti di chi l’ha conosciuto da studente dello scientifico Da Vinci.
Prima che la carriera lo portasse a viaggiare, accumulare clienti di peso e.... che facesse sparire i loro milioni. Perché a far scattare le manette ai polsi del 54enne è stata la sentenza, resa definitiva undici mesi fa dalla Cassazione e che lo ha condannato a sei anni di carcere. Per quel fiume di danaro che, secondo i giudici, era stato impiegato in operazioni delle quali gli investitori erano all’oscuro. E soprattutto, perché parte dei 165 milioni di euro, stimati dalla Guardia di finanza nel corso dell’indagine, non è stata restituita ai clienti.
A Londra nessuno l’aveva più visto. E in effetti è a casa della moglie, la manager Maria, che è stato rintracciato quattro giorni fa all’ombra dell’Acropoli. Con i sui affari non aveva nulla a che fare la consorte, ai vertici di un colosso ellenico del gas e figlia dello scomparso ingegner Franco Augusto Galli, sindaco di Crema negli anni Ottanta. Più semplicemente, con ogni probabilità, alla richiesta d’aiuto dell’uomo a cui aveva detto «sì» davanti all’altare, il cuore ha prevalso. E la porta di casa si è aperta.
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