L'ANALISI
02 Giugno 2023 - 05:10
CREMA - Si è conclusa la prima fase dell’intervento di contenimento delle nutrie, organizzata dal Comune. E si vedono i primi effetti. La squadra di dodici cacciatori volontari, appositamente formati, ha operato per tre mesi per cercare di arginare l’invasione dei roditori sul territorio cittadino. «In questo lasso di tempo – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Franco Bordo — sono stati abbattuti oltre 900 esemplari. Ma adesso è necessario sospendere quest’attività, considerato che in campagna si sta lavorando e quindi non è possibile sparare».
L’intervento continuerà ancora per alcune settimane, ma con metodi diversi, come precisa lo stesso esponente della giunta comunale: «Ora è prevista la fase, che riguarda le zone vicine alle strade, alle ciclabili e alle abitazioni, che sono poi i luoghi in cui non è consentito sparare. Qui si interverrà con delle gabbie, per la cattura. Non hanno la stessa efficacia, questo lo sappiamo, ma non è possibile fare diversamente». La zona in cui i volontari hanno operato, nei primi tre mesi, si estende dal Podere di Ombriano fino alla strada provinciale che attraversa la frazione dei Mosi.
«Mantenendo ovviamente la distanza dalle strade ed è questo il motivo per cui a ridosso delle vie di circolazione si possono vedere ancora delle nutrie», specifica Bordo. Che aggiunge: «I residenti, specie quelli del complesso delle Murie, che si erano lamentati dell’invasione dei roditori anche ne giardini delle loro abitazioni, ci hanno riferito che la situazione è migliorata». Le carcasse di nutrie lungo la gronda nord sono in effetti diminuite.
In precedenza, nel breve tratto dal rondò del Gran Rondò a quello del monumento all’organo, se ne contavano una decina al giorno, travolte dalle auto mentre attraversavano la strada. La presenza di nutrie sulle carreggiate, tra l’altro, rappresenta un pericolo, la notte, per i motociclisti. E dopo le lamentele, l’assessore aveva promesso l’organizzazione di una task force. E così è stato. Linea Gestioni si è occupata del recupero e dello smaltimento delle carcasse. Ma ora, come detto, le doppiette vanno negli armadi, anche se torneranno a sparare. «L’intervento — conclude l’assessore — riprenderà in autunno in altre zone della città. E le azioni saranno sempre coordinate».
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