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IL MERCATO DEL LAVORO

Sempre meno assunti, ma il sistema ora regge

Le assunzioni al -0,2% e le cessazioni al +3,4% risultano bilanciate in provincia dalla crescita delle proroghe dei contratti (+3,2%) e dalle trasformazioni (+34,1%)

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

01 Giugno 2023 - 05:15

Sempre meno assunti, ma il sistema ora regge

CREMONA - Calano le assunzioni (-0,2%) e aumentano le cessazioni dei rapporti lavorativi (+3,4%), ma allo stesso tempo crescono le proroghe dei contratti (+3,2%) e le trasformazioni (+34,1%). È un bilancio fra luci e ombre quello sul mercato del lavoro in provincia nel mese di marzo, analizzato dal centro studi Cisl sulla base del sistema Sisal: il confronto è con lo stesso periodo del 2022. E conferma anche il ricorso ai contratti a tempo determinato da parte delle imprese.


Innanzitutto il saldo fra assunzioni e cessazioni a Cremona segna una perdita mensile di 10 posti di lavoro, ma risulta molto interessante l’analisi settoriale. Servizi e commercio hanno avuto un saldo leggermente positivo nelle assunzioni (+4,1%) passando dalle 2.179 del 2022 alle 2.269 del 2023; le cessazioni sono passate invece da 2.277 a 2.188 con un calo del 3,9%; il saldo fra assunzioni e cessazioni presenta un aumento delle prime: 81 in più. Nell’ambito delle costruzioni si registra una forte decrescita delle assunzioni: dalle 326 del 2022 alle 247 del 2023 (-24,2%) e anche le cessazioni sono aumentate (del 3,3%) passando da 213 a 220.

L’industria ha riscontrato una diminuzione delle assunzioni pari all’1,8%, passando dalle 1.037 unità del 2022 alle 1.018 del 2023. Le cessazioni sono aumentate significativamente (del 25,7%) passando da 953 a 1.198, con un saldo negativo (-264) per le assunzioni. Infine il settore dell’agricoltura, che ha riscontato una leggera decrescita (-0,4%) passando dalle 262 assunzioni del 2022 alle 261 del 2023.

Dino Perboni

Le cessazioni però sono diminuite del 16,5% e il confronto è dunque positivo, con 63 avviamenti in più. Parlando invece di tipologie contrattuali, calano le assunzioni con apprendistato (-5,1%) ma anche i contratti a tempo indeterminato (-6,3%), mentre salgono i cosiddetti contratti flessibili (+1,8%). Le assunzioni nella formula dei lavori a progetto sono diminuite del 2,9%, mentre si registra un piccolo aumento (dello 0,8%) per il tempo determinato.


«Viene confermata la tendenza al ricorso ai contratti a tempo determinato in luogo di quelli a tempo indeterminato – commenta Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po –. I settori che hanno visto un maggiore calo delle assunzioni sono stati quelli dell’industria e delle costruzioni. Per avere occupazione durevole e con contratti stabili e di prospettiva servono le infrastrutture, quali il raddoppio ferroviario che va accelerato, così come l’autostrada Cremona-Mantova: sono infrastrutture portanti alla sviluppo socio-economico del territorio. Inoltre, gli investimenti del Pnrr sulle energie alternative, sulla formazione alle nuove competenze, sulla sanità, sulla scuola, sull’inclusione sociale e sulla digitalizzazione sono fondamentali, soprattutto per le future generazioni: senza non ci sarà né una crescita di prospettiva né una capacità del Paese e dei territori di affrontare i cambiamenti in corso».

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