L'ANALISI
29 Maggio 2023 - 05:05
I volontari dell’associazione Stefano Cerullo a Faenza
CREMA - L’impegno non si ferma, nonostante la fatica, la voglia di aiutare non viene meno. Si apre la seconda settimana consecutiva di lavoro per i volontari cremaschi nelle zone alluvionate. Una mobilitazione in città e nei paesi, che comprende raccolte di materiali, con i volontari spinesi del circolo Arci che li hanno consegnati sabato a Cervia nel punto di smistamento della Caritas e della Pro loco, da dove poi sono stati distribuiti nelle zone colpite dall’alluvione.
«Due furgoni carichi di 100 scatoloni, e in settimana, in base alle esigenze di materiali che ci comunicheranno i referenti in loco, prepareremo il secondo viaggio» sottolinea Pierluigi Tamagni, uno degli autisti. Aiuti sono arrivati da privati, negozianti e dal circolo Arci di Ombriano. Tra i prodotti consegnati, omogeneizzati medicinali e due bancali d’acqua in bottiglia. Mobilitati già da diversi giorni anche gli agricoltori cremaschi, come conferma Ernesto Zaghen, consigliere della Libera. «Garantiamo un supporto soprattutto per quanto riguarda i macchinari e le attrezzature per gli allevamenti. Alcuni soci di Casalmaggiore sono andati direttamente in Romagna con i trattori».
Giovedì partirà anche un carico di aiuti raccolto dall’iniziativa del radiologo cesenate Maurizio Borghetti, grazie anche ai Pantelù. Resta importante la presenza in loco dei volontari, dai ragazzi dell’associazione cittadina Stefano Cerullo, a quelli della Protezione civile ‘Lo Sparviere’. I primi sono tornati nell’area di Cesena nel fine settimana, i secondi continuano nella missione cominciata ormai due venerdì fa nell’area di Faenza. Altre iniziative sono in corso nei singoli comuni del territorio, anche con semplici raccolte fondi.
Come l’idea messa a punto all’oratorio di Casaletto Ceredano, dove ogni consumazione si può pagare un euro in più, garantendo così i fondi per aiutare le popolazioni alluvionate. Mobilitata la Caritas diocesana per sostenere progetti che saranno poi individuati in modo preciso per fronteggiare le necessità che verranno segnalate, passata l’emergenza. Oltre al sostegno economico, la diocesi raccoglie anche i nominativi di persone disponibili a intervenire nella seconda fase quando, defluite le acque, si dovrà procedere a riassettare abitazioni e centri urbani. Il riferimento per le donazioni è quello della curia vescovile, mentre per dare la propria disponibilità a recarsi sul posto bisogna rivolgersi alla casa della carità in via Madre Teresa di Calcutta 1 (ex viale Europa 2).
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