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UNIONE TRA COMUNI

Pieve d’Olmi e San Daniele, altro scatto verso la fusione

Incontro pubblico con amministratori, tecnici, consiglieri regionali: focus sui vantaggi del progetto

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

24 Maggio 2023 - 05:15

Pieve d’Olmi e San Daniele, altro scatto verso la fusione

PIEVE D'OLMI - Politici, tecnici e amministratori riuniti in un incontro pubblico per parlare del futuro dei piccoli paesi e, in particolare della fusione, focalizzando l’attenzione su quella che si vuole mettere in atto tra Pieve d’Olmi e San Daniele Po. Dopo l’introduzione del sindaco olmese Attilio Zabert ha preso la parola l’onorevole Carlo Maccari.

«Le comunità sono la cellula primaria di un’amministrazione che si regge su tre gambe: le entrate date dai trasferimenti dello Stato, dalle tasse e dai fondi che vengono assegnati con la partecipazione a bandi e gare. Mentre nei primi due casi si fanno con pochi dipendenti, per dar vita al terzo ‘sostegno’ gli enti locali devono avere una dotazione di personale che possa svolgere al meglio il proprio compito. Ci sono però territori che non sono nelle condizioni di poterlo fare, da qui nasce l’idea di creare aree omogenee o fusione di comuni. Non mi permetterei mai di dirvi come votare al referendum consultivo, ma la vostra deve essere una scelta consapevole: lo snodo è la volontà o meno di un cambio di struttura più efficace ed efficiente in grado di reperire risorse e quindi gestirle. Con la fusione avrete fondi significativi per avere migliori risposte ai vostri bisogni».


A seguire sono intervenuti i consiglieri regionali Marcello Ventura e Matteo Piloni. «Un’opportunità per crescere e rafforzarsi – ha detto Ventura – in quanto con i contributi si possono predisporre piani di sviluppo anche infrastrutturali che sino ad ora sarebbe impossibile sostenere. Non guardate i campanili ma valutatela come un’opportunità di sviluppo».


Piloni ha poi aggiunto che «una scelta consapevole la si fa misurando vantaggi ed eventuali svantaggi. Stando in Regione Lombardia per ogni comune fare il Pgt è anacronistico, perché si redige un documento senza guardare cosa fa il proprio vicino. Al contrario la pianificazione territoriale è fondamentale. In Italia e quindi anche nei nostri territori nascono meno bambini e la popolazione anziana aumenta. Questo implica sempre più servizi per gli anziani e meno per l'infanzia, quindi meno sostegni alle famiglie con una ricaduta negativa per il tessuto e il sistema del territorio. La fusione è una possibilità per provare a immaginare il proprio futuro. In cinque anni, in Regione, ho assistito a 5 o 7 fusioni».


Massimo Spigaroli ed Elia Vighi, sindaco e vice del Comune di Polesine Zibello, che si sono uniti con una fusione svariati anni fa hanno parlato dei benefici che hanno trovato quando si sono insediati.
«Oltre ai 500 mila euro all’anno, abbiamo iniziato a progettare il nostro paese e grazie ai fondi della fusione siamo riusciti a cofinanziare progetti del Pnrr, per svariati milioni di euro, senza accendere neppure un mutuo. In questa scelta non dovete essere guidati dal timore di perdere l’identità, ma quello che vi deve guidare sono i maggiori servizi. In quattro anni abbiamo ridotto il debito pubblico di un milione e 400 mila euro grazie ad una parte dei soldi entrati sulla fusione».


Infine il sindaco di Gussola Stefano Belli Franzini ha illustrato il motivo che ha indotto il suo comune a intraprendere la strada della fusione per incorporazione con Torricella del Pizzo. «Si tratta di fare una scelta consapevole per il futuro del territorio perché la programmazione dei territori possa proseguire. La domanda che dobbiamo farci non è sull’oggi ma sul domani: che comune vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi?». La serata si è conclusa con gli interventi del sindaco di San Daniele Davide Persico e di Maurizio Pellizer, estensore del progetto di fusione.

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